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MONDO

Nella messa per i ss. Pietro e Paolo

Papa Francesco ai vescovi: "Non cercate l'appoggio del potere"

Il pontefice impone il pallio a 24 arcivescovi metropoliti, di grandi circoscrizioni che presiedono più diocesi. A loro ricorda: "La testimonianza dell'Apostolo Pietro ci ricorda che il nostro vero rifugio è la fiducia in Dio". Ieri sera incontro con i giovani della diocesi di Roma: "Un Papa ha una strada definitiva, la sua fine è in quella tomba"

Papa Francesco impone il pallio (Ansa)
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Città del Vaticano I vescovi, "per essere al sicuro", non cerchino "l'appoggio di quelli che hanno potere in questo mondo" né si lascino"ingannare dall'orgoglio che cerca gratificazioni e riconoscimenti". È questo il messaggio di Papa Francesco ai vescovi che oggi ricevono il pallio, la striscia di lana bianca decorata con le croci nere. Davanti a loro il Pontefice aggiunge: "la fiducia in Dio ci rende liberi da ogni schiavitù e da ogni tentazione mondana".

Papa Francesco, commentando le letture liturgiche, affronta il tema della paura, dalla quale il "Signore ci libera affinché possiamo essere liberi". Il pontefice si domanda: "Noi, cari fratelli vescovi, abbiamo paura? Di che cosa abbiamo paura? E se ne abbiamo, quali rifugi cerchiamo, nella nostra vita pastorale, per essere al sicuro?", continua. "Cerchiamo forse l'appoggio di quelli che hanno potere in questo mondo? O ci lasciamo ingannare dall'orgoglio che cerca gratificazioni e riconoscimenti, e lì ci sembra di stare sicuri?". Secondo il Pontefice, "la testimonianza dell'Apostolo Pietro ci ricorda che il nostro vero rifugio è la fiducia in Dio: essa ci rende liberi da ogni schiavitù e da ogni tentazione mondana".

Ricordando ancora l'esempio di San Pietro, il Papa aggiunge: "L'apostolo ha sperimentato che la fiducia in Dio è più grande delle nostre infedeltà e più forte dei nostri rinnegamenti. Si rende conto che la fedeltà del Signore supera ogni umana immaginazione". Dobbiamo seguire Gesù, continua Papa Bergoglio, "nella predicazione del Vangelo; nella testimonianza di una vita corrispondente al dono di grazia del Battesimo e dell'Ordinazione; nell'annuncio del Vangelo a tutti, specialmente agli ultimi, perché a nessuno manchi la Parola di vita, che dona la fiducia nella fedeltà di Dio".

I nuovi arcivescovi metropoliti che ricevono il pallio sono 24; due presuli italiani - l'arcivescovo di Reggio Calabria, mons. Giuseppe Fiorini Morosini, e quello di Vercelli, mons. Marco Arnolfo - e gli altri provenienti da tutto il mondo: India, Costa Rica, Scozia, Brasile (2), Francia, Stati Uniti, Nigeria, Pakistan, Austria, Malawi, Madagascar, Cile, Filippine (2), Uganda, Uruguay, Tanzania, Inghilterra, Vietnam, Polonia, Indonesia. Ad altri tre arcivescovi, infine, il pallio verrà consegnato nella loro sede metropolitana, in Malawi, Myanmar e Germania.

Come di consueto in occasione della festa dei santi apostoli Pietro e Paolo, patroni della Città di Roma, è presente alla messa una delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, guidata dal metropolita di Pergamo Ioannis Zizioulas, co-presidente della Commissione mista internazionale per il dialogo teologico tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, accompagnato dall'arcivescovo di Telmissos Job e dall'arcidiacono patriarcale John Chryssavgis. Entrando in processione nella basilica, vestito con i paramenti rossi, prima di salire all'altare, papa Francesco si è fermato a salutare e ad abbracciare il metropolita Zizioulas.

Un Papa ha "una strada definitiva", la sua fine è "in quella tomba". Sono le parole dei Papa Francesco ieri sera durante un incontro con un gruppo di giovani nei Giardini Vaticani. "Credo che uno che ha più sicura la sua strada definitiva è il Papa! Perché il Papa... dove finirà il Papa? Lì, in quella tomba, no?". 
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