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MONDO

Il pontefice ha incontrato le ex schiave

Papa Francesco conclude il viaggio in Corea con nuove parole di pace

Si è concluso il terzo pellegrinaggio apostolico fuori dei confini italiani di Papa Francesco che ha visto cinque località, ha tenuto dieci discorsi e ha incontrato i giovani a Daejon e Hemi. Il pontefice ha teso la mano alle culture e agli stati asiatici. L'ultima messa a Seul è stata dedicata alla preghiera per la pace e la conciliazione

Papa Francesco (Ansa)
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È giunto al termine il viaggio di Papa Francesco in Corea del Sud. Prima di salire a bordo dell'aereo per tornare a Roma, il pontefice ha tenuto una messa di riconciliazione nella cattedrale principale di Seoul, quella di Myeong-dong: è stato l'evento finale della visita di cinque giorni che ha confermato l'importanza per la Chiesa cattolica dell'Asia, dove la chiesa è giovane e in crescita, al contrario di quanto avviene nei paesi tradizionalmente cristiani in Europa. 

La mano tesa agli stati asiatici
Nel suo terzo pellegrinaggio apostolico fuori dei confini italiani, dopo quelli a Rio e in Terrasanta, il Papa ha visto cinque località, ha tenuto dieci discorsi e ha incontrato i giovani a Daejon e Hemi. Il pontefice ha teso la mano alle culture e Stati asiatici per un dialogo non solo diplomatico, guardando alla Cina e alla Corea del Nord. All'arrivo in cattedrale, costruita nel luogo di preghiera delle prime comunità cristiane sin dal 1784, il Papa è stato accolto dall'arcivescovo di Seul Andew Yeom che insieme ad alcuni vescovi coreani lo ha accompagnato davanti al palazzo della vecchia curia dove, prima della messa, il Pontefice ha incontrato un gruppo di rappresentanti delle diverse religioni presenti in Corea. Tra le "benedizioni" di questa esperienza in Corea, papa Bergoglio ha messo al primo posto "la presenza dei tanti giovani pellegrini provenienti da tutte le parti dell'Asia".      

Il pontefice consola le ex schiave
In un momento toccante, all'inizio della Messa, Papa Francesco ha potuto abbracciare alcune delle anziane e malandate superstiti del gruppo delle schiave sessuali - le "confort women" - che durante la seconda guerra mondiale furono deportate contro il loro volere in Giappone. Il Pontefice si è commosso nel parlare con loro e consolarle. 

La messa per la pace e la conciliazione
Poi il pontefice ha celebrato l'omelia specificamente intitolata "per la pace e la riconciliazione", per il desiderio papale di affidare il problema della divisione del popolo coreano in due Stati prima di tutto alla preghiera e alla buona volontà delle persone e dei popoli. Papa Bergoglio ha ricordato "la divisione e il conflitto che dura da oltre sessanta anni", ricollegandola alla lettura biblica che parla della "promessa di Dio di restaurare nell'unità un popolo disperso dalla sciagura e dalla divisione". "Il dono della riconciliazione, dell'unità e della pace - ha osservato papa Francesco" richiede anche "una trasformazione del cuore che può cambiare anche il corso della nostra vita e della nostra storia, come individui e come popolo". L'appello di Papa Francesco per la pace è arrivato proprio quando Stati Uniti e Corea del Sud hanno iniziato un'esercitazione militare congiunta che la Corea del Nord ha avvertito si tradurrebbe in uno "spietato attacco preventivo contro gli alleati".    

Il saluto dell'arcivescovo Andrew Yeom Soo-jung
L'arcivescovo di Seul, cardinale Andrew Yeom Soo-jung, salutando il Papa in cattedrale, gli ha chiesto "di pregare per noi - ha detto il porporato - affinché ci impegniamo per realizzare la piena pace nella nostra penisola e nel mondo". E lo ha ringraziato perché "in ciascun momento - ha detto il cardinale - lei ha mostrato l'aspetto migliore della Chiesa".

Il telegramma per Xi Jinping
Il pontefice alla sua partenza dall'Asia ha anche mandato un nuovo telegramma al presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping. "Ritornando a Roma dopo la mia visita in Corea, - si legge nel telegramma - desidero rinnovare a lei eccellenza e ai suoi cittadini l'assicurazione dei miei migliori voti, e invoco la divina benedizione sulla sua terra". Il messaggio è stato inviato nel momento in cui l'aereo papale ha sorvolato la Cina, facendo rotta da Seul a Roma.
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