ECONOMIA
L'anno prossimo stima di crescita tra -0,5% e +0,5%
Produzione industriale ancora in calo. Moody's: Italia a rischio crescita zero nel 2015
A settembre nuovo calo della produzione industriale rispetto allo stesso mese dell'anno scorso (-2,9%). Flessione dello 0,9% rispetto ad agosto. Nel suo Outlook del 2013 Moody's aveva previsto una crescita tra -0,3% e +0,5%. "Le riforme economiche realizzate in Italia e Francia - si legge nel rapporto dell'agenzia - avranno impatto positivo ma graduale"
Roma
La ripresa economica italiana stenta a ripartire. Sia dal punto di vista dell'economia reale, con la produzione industriale ancora in calo a settembre, sia dal punto di vista delle previsioni, con l'agenzia di rating Moody's secondo cui il nostro Paese è a rischio crescita 'zero' per il 2015. La produzione industriale a settembre ha infatti segnato una pesantissima flessione a settembre rispetto allo stesso mese dell'anno scorso. Il calo è stato del 2,9% e si tratta del dato più basso da settembre 2013 (quando il calo fu di 3 punti percentuali rispetto al 2012). Flessione significativa anche rispetto ad agosto: -0,9%. Le variazioni negative - riferisce l'istituto di statistica - sono sia congiunturali che tendenziali e coinvolgono tutti i comparti.
Nel 2015, secondo Moody's, il nostro Paese rischia di non crescere. Nel suo Global Macro Outlook, l'agenzia di rating stima una crescita tra il -0,5% e il +0,5%. L'anno scorso aveva invece previsto una crescita tra -0,3% e +0,5%. "Le riforme economiche realizzate nei paesi periferici - si legge nel rapporto - e più di recente in Italia e Francia avranno un impatto positivo ma graduale". "Nel breve termine - si legge - ci aspettiamo ulteriori aumenti della disoccupazione nei paesi più deboli dell'Eurozona, come Francia e Italia, che indeboliranno i consumi e prolungheranno la crescita molto bassa". Moody's "non prevede un rimbalzo significativo" di crescita del Pil glabale nei prossimi due anni, a causa del graduale rallentamento in Cina e degli "impedimenti strutturali alla crescita" nell'area euro e delle difficoltà in Brasile e Sudafrica. Per il 2014 Moody's prevede che la crescita nell'area euro si arresti a +0,7% per risalire a +1,3% nel 2015 e 2016.
Nel 2015, secondo Moody's, il nostro Paese rischia di non crescere. Nel suo Global Macro Outlook, l'agenzia di rating stima una crescita tra il -0,5% e il +0,5%. L'anno scorso aveva invece previsto una crescita tra -0,3% e +0,5%. "Le riforme economiche realizzate nei paesi periferici - si legge nel rapporto - e più di recente in Italia e Francia avranno un impatto positivo ma graduale". "Nel breve termine - si legge - ci aspettiamo ulteriori aumenti della disoccupazione nei paesi più deboli dell'Eurozona, come Francia e Italia, che indeboliranno i consumi e prolungheranno la crescita molto bassa". Moody's "non prevede un rimbalzo significativo" di crescita del Pil glabale nei prossimi due anni, a causa del graduale rallentamento in Cina e degli "impedimenti strutturali alla crescita" nell'area euro e delle difficoltà in Brasile e Sudafrica. Per il 2014 Moody's prevede che la crescita nell'area euro si arresti a +0,7% per risalire a +1,3% nel 2015 e 2016.