MONDO
11 milioni di veicoli diesel coinvolti
Scandalo Volkswagen, 11 milioni di auto coinvolte. Azienda accantona 6,5 miliardi e crolla in borsa
Lo scandalo sulla violazione dei controlli sulle automobili in Usa anche oggi ha provocato un crollo del titolo di Volkswageb in Borsa (-20%) per far fronte al quale la casa tedesca accantonerà 6,5 mld di euro nel terzo trimestre. L'Ue chiede agli Stati membri di vigilare sui produttori, mentre il ministero dei trasporti italiano apre un'indagine.
Traballa la poltrona di Winterkorn
Dopo la notizia si è verificato un nuovo tonfo per il titolo di Volkswagen in borsa e intanto i vertici dell'azienda traballano. Secondo la stampa tedesca l'amministratore delegato di Volkswagen, Martin Winterkorn, verrà silurato prima della fine della settimana, ma l'azienda ha smentito. Domani, sulla vicenda, si terrà una riunione del comitato direttivo, composto da sei manager e venerdì verrà esaminata dai 20 componenti del Consiglio di amministrazione la posizione di Winterkoprn che oggi ha dichiarato: "Metteremo tutto sul tavolo, il più velocemente possibile e in modo trasparente"
Merkel: "Fare piena chiarezza". Berlino avvia commissione d'inchiesta
Sulla vicenda è intervenuta anche la cancelliera Angela Merkel che esorta a fare "piena chiarezza". In questa "situazione difficile serve completa trasparenza", ha detto la cancelliera . "Spero che i fatti siano messi sul tavolo il più velocemente possibile", ha aggiunto. Nel frattempo il ministro dei Trasporti tedesco Alexander Dobrindt ha annunciato una commissione d'inchiesta sul caso. La commissione, che sarà guidata dal sottosegretario ai Trasporti Michael Odenwald, andrà a Wolfsburg in settimana.
Al via un'indagine penale negli Stati Uniti
Intanto gli Stati Uniti hanno avviato un'indagine penale su Volkswagen, per chiarire la dinamica dello scandalo sulla presunta manipolazione di quasi mezzo milione di vetture vendute nel 2008 negli Usa per raggirare leggi americane sulle emissioni inquinanti. La Environmental Protection Agency americana ha accusato la società tedesca di avere usato software per fare sembrare che le vetture diesel producevano meno emissioni di quanto effettivamente facevano.
Bruxelles: "Andremo fino in fondo"
In mattinata Bruxelles ha fatto sapere di essere in contatto con Volkswagen e con le autorità statunitensi dopo le ammissioni della compagnia tedesca sui test delle emissioni inquinanti e di voler "andare fino in fondo" sulla vicenda. In particolare la commissione Ue invita i governi ad essere "particolarmente vigili sulle compagnie nazionali". Il portavoce della commissione Ue, Lucia Caudet fa anche sapere che le indagini sono in corso ed è prematuro dire se anche in Europa siano necessaria "immediate misura di controllo". "Ma voglio essere chiara - aggiunge - occorre andare fino in fondo. Per la sicurezza dei nostri consumatori e dell'ambiente occorre essere certi che le aziende rispettino scrupolosamente i limiti delle emissioni".
Ministero Trasporti avvia indagine. Galletti: Valutare lo stop delle vendite
Lo scandalo ha ripercussioni anche in Italia. Il Ministero dei Trasporti esprime "preoccupazione" e avvia un'indagine interpellando sia il Kba, Kraftfahrt-Bundesamt, il maggiore omologatore delle auto in questione, sia il costruttore tedesco. E il ministro dell'Ambiente Galletti afferma: "Se i dati sono alterati in Italia si deve valutare lo stop delle vendite".