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ITALIA

Le operazioni al centro delle polemiche

Scheda: Mare Nostrum e Triton, le differenze

Lo scorso 1 novembre da Mare Nostrum si è passati alla criticata Triton. Le due operazioni sono differenti nel mandato, nei numeri, nel bilancio e nelle forze impiegate

Mare Nostrum (fonte marina.difesa.it)
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Dopo l'ultima tragedia del mare, le operazioni per gestire l'emergenza sbarchi sono di al centro delle polemiche. Dall'italiana Mare Nostrum lo scorso primo novembre si è passati all'europea Triton: due operazioni differenti, nel mandato, nei numeri, nel bilancio e nelle forze impiegate. Attualmente - oltre Triton - opera anche un dispositivo navale nazionale nel Canale di Sicilia.

Mare Nostrum
L'operazione italiana è partita il 18 ottobre 2013, in seguito al tragico naufragio di Lampedusa del 3 ottobre, quando ci furono 366 morti accertati. Due gli obiettivi di Mare Nostrum: garantire la salvaguardia della vita in mare, arrestare gli scafisti. Impegnati nell'operazione, mezzi di Marina Militare, della Guardia costiera, dell'Aeronautica e della Guardia di finanza. In particolare, la Marina partecipava con una nave anfibia (dotata di capacità ospedaliere e grandi spazi per accogliere i naufraghi), 2 corvette, 2 pattugliatori, due elicotteri, 3 aerei. Le navi d'altura si spingevano fino a ridosso delle coste libiche per operare i soccorsi. Il costo dell'operazione era di circa 9,5 milioni di euro al mese.

Mare Nostrum si è conclusa il 31 ottobre 2013, accompagnando poi Triton in versione gradualmente ridotta fino alla fine dell'anno. Oltre 160mila i migranti soccorsi durante l'operazione. Gli scafisti consegnati all'autorità giudiziaria sono stati 366. Anche durante Mare Nostrum, fa sapere il Viminale, ci sono stati 3363 vittime tra morti e dispersi. 

Triton
Lo scorso 1 novembre è partita questa nuova operazione. Non più italiana, ma europea. Triton è stata infatti dispiegata da Frontex, l'Agenzia europea delle frontiere. Il mandato, in questo caso, come è stato più volte sottolineato dai vertici dell'Agenzia, non è salvare le vite in mare, ma operare il controllo delle frontiere, che è la mission istituzionale dell'Agenzia. Anche se, in caso di necessità, si operano anche interventi di ricerca e soccorso (Sar).

Per rispondere al mandato, le navi di Frontex si mantengono in un'area entro 30 miglia dalle coste italiane, senza spingersi a Sud verso le coste libiche come accadeva con i pattugliamenti di Mare Nostrum. Il budget mensile è di 2,9 milioni di euro. I mezzi impiegati sono due aerei, un elicottero, tre navi d'altura, quattro motovedette.

Dall'1 novembre ad oggi Triton ha soccorso 6mila migranti. Fortemente criticata in Italia, questa operazione è stata anche bocciata anche dal Consiglio d'Europa: "Non è all'altezza" dei compiti che deve svolgere e "l'Europa ha bisogno di un sistema di ricerca e salvataggio efficace".
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