ECONOMIA
Piovono critiche
Sindacati e Def . Camusso: "Tesoretto è specchietto per le allodole". Furlan: "Poco per la crescita
Per il segretario generale Cgil "il Def produce diseguaglianze, affrontare il problema della disoccupazione significa intervenire sul lavoro". Furlan (Cisl): "Servono più soldi in busta paga e pensioni povere. Dalla crisi si esce con un grande patto sociale"
Roma
Il documento di economia e finanza approvato dal Governo la scorsa settimana secondo Susanna Camusso "non affronta il nodo della disoccupazione", stimata "a due cifre dal 2015 al 2019" e "non scommette sul fatto che affrontare il problema della disoccupazione significa intervenire su lavoro, sviluppo e crescita". Per il segretario generale della Cgil il Def si "muove in continuità con i documenti presentati dagli altri Governi negli anni della lunga crisi che abbiamo alle spalle. La politica economica è fatta solo di tagli e affermazioni sul fisco".
Poi definisce uno 'specchietto per le allodole' il tesoretto di 1,6 miliari di euro individuato dal governo. Il numero uno della Cgil ha sottolineato che proprio il Def lo considera un una tantum, mentre aggiunge che "bisogna recuperare tra i 10 e i 16 miliardi per evitare la clausola di garanzia". Secondo Camusso "il Def produce diseguaglianze, non solo nei tagli lineari alla spesa pubblica, ma nel mancato rinnovo dei contratti pubblici e, in linea generale, in una previsione di riduzione dei salari".
Per Anna Maria Furlan della Cisl nel documento economico e di finanza "c'è poco per la crescita" ma il "Paese esce dalla crisi con un grande patto sociale: nessuno può fare da solo, tanto meno il Governo". Secondo la Cisl, comunque, il Def conferma "alcune cose importanti come gli sgravi Irap e il bonus da 80 euro". Ma il governo doveva avere più coraggio nel chiedere maggiore flessibilità sui coefficienti europei anche dopo il 2016. "Abbiamo bisogno di più determinazione nel cambiare il fiscal compatc". A chi chiedeva come far arrivare le richieste di sindacati e lavoratori sul Def al Governo, Furlan ha replicato che "la prossima settimana ci sarà l'audizione in Senato e poi alla Camera. Credo che il Governo farebbe davvero bene a consultare le parti sociali. Non mi stancherò mai di dire che dalla crisi si esce con un grande patto sociale".
Poi definisce uno 'specchietto per le allodole' il tesoretto di 1,6 miliari di euro individuato dal governo. Il numero uno della Cgil ha sottolineato che proprio il Def lo considera un una tantum, mentre aggiunge che "bisogna recuperare tra i 10 e i 16 miliardi per evitare la clausola di garanzia". Secondo Camusso "il Def produce diseguaglianze, non solo nei tagli lineari alla spesa pubblica, ma nel mancato rinnovo dei contratti pubblici e, in linea generale, in una previsione di riduzione dei salari".
Per Anna Maria Furlan della Cisl nel documento economico e di finanza "c'è poco per la crescita" ma il "Paese esce dalla crisi con un grande patto sociale: nessuno può fare da solo, tanto meno il Governo". Secondo la Cisl, comunque, il Def conferma "alcune cose importanti come gli sgravi Irap e il bonus da 80 euro". Ma il governo doveva avere più coraggio nel chiedere maggiore flessibilità sui coefficienti europei anche dopo il 2016. "Abbiamo bisogno di più determinazione nel cambiare il fiscal compatc". A chi chiedeva come far arrivare le richieste di sindacati e lavoratori sul Def al Governo, Furlan ha replicato che "la prossima settimana ci sarà l'audizione in Senato e poi alla Camera. Credo che il Governo farebbe davvero bene a consultare le parti sociali. Non mi stancherò mai di dire che dalla crisi si esce con un grande patto sociale".