MONDO
Medio Oriente
Siria, Hollande: agire per evitare "guerra totale".Merkel:Ue aiuti la Turchia e i vicini della Siria
Secondo il presidente francese, quello che accade in Siria determinerà l'equilibrio nell'intera Regione. Merkel: "Il gran numero di rifugiati che stanno arrivando in Europa ha cambiato l'agenda della Ue. E lo farà sempre di più".
Hollande: Azione unita
Secondo il presidente francese, la situazione in Siria "preoccupa tutti a causa dell'Isis ma anche di Assad" che "continua a bombardare, uccidere e massacrare", ma quello che succede in Siria è la manifestazione del "confronto religioso tra sunniti e sciiti" che "se permettiamo cresca ancora, porterà alla guerra totale". L'azione in Siria, ha continuato Hollande, deve "unire tutti, la Russia, l'Iran, i paesi del Golfo, gli Stati Uniti e l'Europa". Per questo il presidente francese lancia "un appello a tutta l'Europa perché si possa fare la transizione" e "si possa dare" ai siriani "un'alternativa tra Assad e l'Isis".
Merkel: emergenza rifugiati ha cambiato agenda Ue
Nel discorso congiunto con il presidente francese, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha parlato dell'emergenza rifugiati: "Il gran numero di rifugiati che stanno arrivando in Europa ha cambiato l'agenda della Ue. E lo farà sempre di più". L'Unione Europea "deve cercare di fermare i flussi, affrontando le cause di queste migrazioni, che sono spesso legate ai conflitti", ha detto Merkel.
La priorità, secondo Merkel, è creare uno "Stato libero" in Libia e Siria e "ridare una vita dignitosa in patria senza il terrore delle bombe e della morte è un compito europeo ma anche globale. Il nostro messaggio oggi - ha proseguito - è che l'Europa deve dare un contributo determinato alla soluzione di queste crisi". In particolare "dobbiamo aiutare i Paesi vicini della Siria che ospitano milioni di profughi" e la Turchia, che "gioca ruolo cruciale. Dobbiamo dare il nostro sostegno perché accolgano le persone e combattano i trafficanti di esseri umani", ha sottolineato.
Continuano i raid russi
Intanto, continuano i raid di Mosca nel Paese. Secondo l'Osservatorio siriano
per i diritti umani, organizzazione non governativa con base a Londra, vi sono stati
almeno 37 attacchi russi oggi nella provincia di Hama e in quella, vicina, di Idlib. L'ambasciatore siriano a Mosca, Ryad Haddad, in una dichiarazione all'agenzia di stampa Sputnik ha dichiarato che circa il 40% delle infrastrutture del sedicente
Stato islamico (Is) in Siria è stato distrutto dall'inizio dei raid aerei russi sul Paese arabo.
Damasco auspica apertura seconda base russa
La Siria, inoltre, auspicherebbe che la Russia apra un'altra base militare sul suo territorio, anche se Damasco non ha formulato una richiesta in questo senso a Mosca. Haddad, infatti, ha dichiarato: "Non abbiamo inviato tale richiesta, ma speriamo che i nostri amici russi apriranno ancora una base sul territorio della Siria", ha detto il diplomatico, riferendosi alla base russa già esistente a Tartus.