MONDO
Al via i negoziati
Siria, a Ginevra colloqui di pace senza ribelli?
Resta incerta la partecipazione dell'opposizione siriana ai colloqui con le delegazioni per la pace in Siria che si aprono oggi a Ginevra
Che senso ha, per l'opposizione, sedersi al tavolo di una trattativa lunga e complessa - potrebbe durare sei mesi, secondo il responsabile ONU Staffan De Mistura - mentre Assad li sta sbaragliando sul campo ed ha evidentemente tutto l'interesse a guadagnare tempo? Avrebbe senso soltanto se potessero prima ottenere, almeno, un cessate il fuoco, cosa che né Damasco né Mosca sono intenzionate a concedere.
L'imbarazzo è forte soprattutto per gli Stati Uniti. La riunione di Ginevra è stata fortemente voluta dal segretario di stato John Kerry che fino all'ultimo ha fatto pressione sul gruppo di Ryad perché accettasse la convocazione di De Mistura. Il timore degli americani è che alla fine l'opposizione sunnita sia completamente tagliata fuori dal futuro politico della Siria. "Se non venite ora diverrete sempre più irrilevanti" aveva detto loro Kerry. Fin dall'inizio la posizione americana è stata indebolita dalla mancanza di una milizia alleata affidabile, e cioè non compromessa con i jihadisti, sul terreno, fatta eccezione per i Curdi i quali però non intendono combattere al di fuori delle zone del loro ancestrale radicamento.Dopo gli attentati di Parigi non è più possibile alcuna ambiguità nei confronti del terrorismo.
Questo significa che il tentativo di Ginevra è inutile? Non è detto. Staffan De Mistura ha dichiarato che il primo tema all'ordine del giorno sarà la ricerca di un patto per il cessate il fuoco e per la protezione dei civili: la prima richiesta dell'Alto Consiglio per i Negoziati. Nel frattempo qualche figura indipendente può ben esercitare un ruolo di liason informale tra i rappresentanti di Assad e quelli del gruppo di Ryad.