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MONDO

Il caso

Italiane rapite in Siria, Pistelli chiede discrezione: "Siamo sulle tracce dei rapitori"

"La Farnesina si è mossa fin dal primo giorno, cioè sei giorni prima che la notizia fosse nota al grande pubblico", ha sottolineato il vice ministro Pistelli

Greta Ramelli e Vanessa Marzullo
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"Serve discrezione, serve silenzio, è da prima che la notizia fosse nota che noi siamo sulle tracce, alla caccia del gruppo che ha preso le due ragazze": così il vice ministro degli Esteri, Lapo Pistelli, sul rapimento in Siria di Vanessa Marzullo e Greta Ramelli a Sky Tg24. "La Farnesina si è mossa fin dal primo giorno, cioè sei giorni prima che la notizia fosse nota al grande pubblico", ha sottolineato il vice ministro Pistelli.

Le due ragazze rapite
Vanessa Marzullo di Brembate (Bergamo) e Greta Ramelli di Besozzo (Varese) lavoravano a progetti umanitari nel settore sanitario e idrico in una delle città più colpite dalla crisi siriana, in corso da oltre tre anni. Il ministero degli Esteri ha attivato "immediatamente tutti i canali informativi e di ricerca per i necessari accertamenti. Le due cittadine si trovavano ad Aleppo per seguire progetti umanitari nel settore sanitario e idrico". "L'Unità di crisi ha già preso contatto con le famiglie che vengono tenute costantemente informate sugli sviluppi del caso".

Il rapimento
Le due italiane sarebbero state rapite ad al Abzemo, villaggio ad ovest di Aleppo. Un gruppo armato le avrebbe prelevate dal luogo in cui alloggiavano, nonostante fossero 'protette' da uomini del Fronte islamico, fazione radicale attiva nell'area.

Il progetto Horryaty
Le due ragazze erano impegnate nel progetto Horryaty: già a marzo avevano fatto una "missione di sopralluogo" in Siria. "Il progetto - si legge sulla pagina Facebook - nasce dopo un sopralluogo effettuato nel mese di marzo da Roberto Andervill, socio Ipsia, Greta Ramelli e Vanessa Marzullo attiviste per la Siria. Atterrati in Turchia, siamo stati accompagnati da una guida siriana nella sua terra, di preciso nelle zone rurali di Idleb, a sud ovest rispetto ad Aleppo. Durante questa prima visita si è cercato di instaurare un primo rapporto con la popolazione locale, al fine di capire le vere necessità e visitare i luoghi coinvolti nel progetto. In particolar modo sono stati visitati i due centri di Primo Soccorso di B. e H., dove c'è stata la possibilità di rilevare le principali problematiche nell'ambito dell'assistenza medica: carenza di personale adatto e di materiale essenziale per condurre assistenza sanitaria di base e di emergenza".  
 
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