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MONDO

Lotta allo Stato Isamico

Siria: Mosca bombarda Raqqa, roccaforte del "Califfato"

Secondo l'Osservatorio siriano per i Diritti umani, i bombardamenti russi hanno ucciso almeno 12 miliziani dello Stato islamico. Intanto il Pentagono starebbe valutando se usare forza militare per proteggere ribelli anti Assad dai raid russi. Washington ha insistito perché le operazioni di Mosca si concentrino solo ed esclusivamente sull'Isis e non sui ribelli oppositori al regime

Siria attacchi russi (ap)
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Siria Per la prima volta dall'inizio dei raid russi in Siria, i caccia inviati da Mosca hanno bombardato Raqqa, roccaforte del sedicente 'califfato' in Siria. E proprio nella 'capitale' dell'Isis, secondo l'Osservatorio siriano per i Diritti umani, i bombardamenti russi hanno ucciso almeno 12 miliziani dell'organizzazione estremista.

Nel giorno in cui il presidente Vladimir Putin è volato a Parigi per incontrare il capo dell'Eliseo, Francois Hollande, e il cancelliere Angela Merkel - primo incontro con leader occidentali dall'inizio dei raid - il ministero russo ha reso noto che nelle ultime ore sono state colpite anche le province di Aleppo (nord), d'Idleb (nord-oves) ed Hama (nel centro).

Secondo il comunicato del ministero russo, i bombardieri tattici Sukhoi-34 hanno colpito soprattutto "una postazione di comando che era stata camuffata" a Kasrat Faraj, a sud-ovest della città di Raqqa; e hanno bombardato "un campo d'addestramento dell'Isis" vicino al villaggio di Maadan Jadid, 70km a est di Raqqa.

In totale, in poche ore i caccia russi hanno compiuto 18 sortite nei cieli siriani, colpendo 12 obiettivi dell'Isis.

Colpita anche Qaryatain
Nel terzo giorno della campagna militare russa in Siria, gli aerei moscoviti - secondo l'Osservatorio siriano per i Diritti Umani - hanno colpito anche Qaryatain,130 km 130 km a nord-est di Damasco, dove lo scorso 21 agosto l'Isis distrusse l'antico monastero di Mar Elian del V secolo.

Qaryatain sorge su uno snodo stradale strategico, la strada che porta da Palmira alle montagne di Qalamun. E nella citta', dopo la sua conquista, all'inizio di agosto, i jihadisti avevano rapito 230 civili, tra cui almeno 60 cristiani, comprese donne e bambini. Di questi, 48 sono stati rilasciati, mentre 110 erno stati trasferiti nella provincia di Raqqa, cuore dello Stato islamico.

Pentagono starebbe valutando se usare forza militare per proteggere ribelli anti Assad
Intanto, il Pentagono sta "valutando" se gli Stati Uniti debbano usare la forza militare per proteggere i ribelli anti-Assad da essi addestrati in Siria se questi vengono bersagliati dai raid della Russia. Lo si apprende da fonti ufficiali dello stesso dipartimento della difesa, anche se finora il ministro, Ash Carter, ha rifiutato di parlarne.

Washington nella videoconferenza con Mosca della notte ha insistito perché i raid russi si concentrino solo ed esclusivamente sull'Isis e non sui ribelli oppoitori al regime di Bashar al Assad, fra i quali ci sono quelli addestrati dagli Usa. E il Segretario di Stato, John Kerry, ha ribadito da parte sua: "La cosa importante è che la Russia non indirizzi le sue azioni contro altri che non sia l'Isis. Questo è chiaro e lo abbiamo fatto presente in maniera chiara". 

Fonte Iran: anche Iraq potrebbe chiedere raid russi
In questo complesso scenario si inserisce anche Teheran secondo cui Baghdad potrebbe seguire l'esempio di Damasco e chiedere l'intervento dell'aviazione russa contro l'Isis ed altri gruppi terroristici. "L'Iraq non ha ancora indirizzato una richiesta del genere alla Russia, ma potrebbe farlo'', ha detto ad Interfax un diplomatico iraniano a Mosca.

Ieri il ministro degli esteri russo Lavrov aveva sostenuto che Mosca non sta pianificando di espandere i suoi raid aerei in Iraq, mentre Dmitri Peskov, portavoce di Putin, aveva definito la questione solo come "ipotetica".
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