MONDO
Il ministro egli esteri italiano ad Agorà
Parigi. Strage Charlie Hebdo, Gentiloni: "Non confondere terrorismo e Islam"
"Bisogna intervenire con forza contro il Califfato dello Stato islamico", perché "il terrorismo è diventato uno Stato tra Siria e Iraq" ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni
Roma
"Bisogna intervenire con forza contro il Daesh, il cosiddeto Califfato dello Stato islamico", perché "il terrorismo è diventato uno Stato tra Siria e Iraq" ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ad Agorà, all'indomani dell'attacco alla redazione parigina di Charlie Hebdo, che ha fatto 12 morti, tra cui 8 giornalisti e 2 poliziotti. "Il non interventismo non risolve i nostri problemi", ha aggiunto.
"Si sta combattendo il Daesh con una coalizione militare internazionale, cui partecipa anche l'Italia. Intervenire lì è assolutamente la prima cosa da fare, come si sta facendo, sostenendo quelli che combattono sul terreno, soprattutto i combattenti curdi che noi, come Italia, stiamo aiutando in mille modi", ha spiegato Gentiloni, aggiungendo che i militari italiani "sono già sul terreno, senza funzioni di combattimento, ma per addestrare i combattenti curdi".
"Evitare di fare confusione tra terrorismo e islam o tra questo tipo di minaccia e gli immigrati" ha detto ancora Gentiloni. "Quando leggo 'Strage islamica' capisco la sintesi dei titoli, non voglio criticare nessuno, ma bisogna fare attenzione a non confondere". "Sarebbe più popolare ora dire che non dobbiamo pensare alla minaccia dello stato islamico e concentrarci sul problema dell'immigrazione, ma questo non serve", ha concluso.
"Si sta combattendo il Daesh con una coalizione militare internazionale, cui partecipa anche l'Italia. Intervenire lì è assolutamente la prima cosa da fare, come si sta facendo, sostenendo quelli che combattono sul terreno, soprattutto i combattenti curdi che noi, come Italia, stiamo aiutando in mille modi", ha spiegato Gentiloni, aggiungendo che i militari italiani "sono già sul terreno, senza funzioni di combattimento, ma per addestrare i combattenti curdi".
"Evitare di fare confusione tra terrorismo e islam o tra questo tipo di minaccia e gli immigrati" ha detto ancora Gentiloni. "Quando leggo 'Strage islamica' capisco la sintesi dei titoli, non voglio criticare nessuno, ma bisogna fare attenzione a non confondere". "Sarebbe più popolare ora dire che non dobbiamo pensare alla minaccia dello stato islamico e concentrarci sul problema dell'immigrazione, ma questo non serve", ha concluso.