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MONDO

Massacro nella sede del settimanale satirico

Parigi, strage Charlie Hebdo, caccia serrata ai due killer. Giallo sul presunto autista

Forze speciale sulle tracce dei due fratelli franco algerini sospettati di essere i responsabili della strage, perquisita la casa del maggiore Saïd Kouachi. Sale intanto a 7 il numero dei fermati. Lutto nazionale in Francia, un minuto di silenzio alle 12 e per tre giorni bandiere a mezz'asta. Oggi le autopsie sui corpi delle 12 vittime

I presunti attentatori
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Parigi La Francia si sveglia ancora sotto shock all'indomani del terribile attentato che ha decimato la redazione parigina del giornale satirico Charlie Hebdo: 12 i morti, tra questi 8 giornalisti compreso il direttore Stephane Charbonnier, "Charb" e i tre vignettisti Wolinski, Cabut e Verlhac. Ed è caccia serrata nel nord del Paese ai presunti attentatori, i due fratelli franco-algerini di 32 e 34 anni, Chérif Kouachi e Saïd Kouachi, tornati dalla Siria quest'estate, identificati grazie alla carta d'identità ritrovata dalla polizia nella Citroen C3 abbandonata. Ieri sera a Reims è stata perquisita la casa del maggiore Saïd.

Intanto la polizia conferma di aver fermato 7 persone, donne e uomini. Tra questi Hamyd Mourad, sospettato di essere il terzo complice ed autista del gruppo. Ma è giallo sul reale coinvolgimento del giovane 18enne che si è costituito al commissariato Charleville-Mézières, perché potrebbe trattarsi di un caso di omonimia. A difesa del giovane, che si è consegnato dopo aver visto il proprio nome circolare sui media, è intervenuto anche un liceale di Charleville-Mézières che avrebbe assicurando che Hamyd Mourad si trovava in classe al momento della sparatoria.

Valls: "Minaccia terroristica senza precedenti"
"I servizi li conoscevano e per questo li controllavano" ha detto il premier francese Manuel Valls, a proposito dei fratelli Chérif e Said Kouachi. "Affrontiamo una minaccia terroristica senza precedenti", sono "centinaia" le persone seguite per possibili legami con il terrorismo. Quando gli è stato chiesto se possa esserci stato un errore nella vigilanza, ha risposto che "la domanda è legittima" e sarà "oggetto di indagine". Ha poi ricordato che le forze dell'ordine hanno sventato di recente "numerosi" tentativi di attentato in Francia, mentre "decine" di presunti terroristi sono state arrestate. 

Lutto nazionale
Il presidente Francois Hollande, nel suo discorso alla nazione, ha annunciato per oggi il lutto nazionale. Il Paese che terrà le bandiere a mezz'asta per ter giorni, osserverà anche un minuto di silenzio alle 12. In giornata anche le autopsie sui corpi delle vittime.

Parigi sotto choc
Oltre 100 mila persone sono scese in piazza spontaneamente ieri sera in tutta la Francia per esprimere solidarietà con il giornale e sostegno alla libertà di espressione. Un diritto, quest'ultimo, che il giornale satirico esercita senza timori da anni. Proprio la matita da contrapporre al kalashnikov è diventata in queste ore il simbolo della mobilitazione che in rete si è diffusa con l'hashtag #jesuischarlie.

Le vittime
Le vittime dell'attacco sono un addetto alla portineria, otto giornalisti, uno dei poliziotti assegnati alla protezione del direttore Charb e un invitato alla riunione di redazione, che si trovavano all'interno, più un secondo poliziotto accorso appena dopo la sparatoria e colpito sul marciapiede di fronte all'edificio. Tra le 12 vittime dell'attacco c'è anche il disegnatore, Philippe Honoré, noto semplicemente come Honoré, che non era stato ancora identificato. Il procuratore di Parigi in una conferenza stampa ha detto che le autopsie saranno effettuate oggi. 

Gli assalitori: "Vendicheremo il profeta"
I tre assalitori vestiti di nero e incappucciati, hanno aperto il fuoco a colpi di kalashnikov gridando "Vendicheremo il profeta" e ancora "Abbiamo sterminato Charlie Hebdo". Secondo quanto racconta la vignettista Coco, presente al momento dell'attacco parlavano perfettamente francese e "hanno rivendicato di essere di al Qaida". Un attacco studiato con precisione e realizzato con una freddezza da professionisti, come conferma il video shock in cui si vede uno dei terroristi freddare un poliziotto ferito sul marciapiedi. Proprio di mercoledì, inoltre, si svolge la riunione settimanale della rivista, quindi gli assalitori sapevano che avrebbero trovato la redazione al completo. 
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