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Turchia, il giudice ordina il blocco di Twitter: "Via le foto dei morti a Suruc"
Cala la censura sull’attentato di due giorni fa, vicino al confine con la Siria, dove hanno perso la vita 32 persone. L’attentatore era un ragazzo turco di vent’anni
Secondo quanto riferito dall'agenzia di stampa 'Anadolu', il giudice di pace della cittadina al confine con la Siria aveva così disposto "a partire dal 22 luglio" il divieto di pubblicazione di "materiale relativo all'attacco terroristico da parte di televisioni e giornali". Congelato anche l'accesso alle immagini diffuse via Internet. Stando al quotidiano 'Hurriyet', inoltre, nell'arco di quattro ore il medesimo giudice ha intimato la rimozione da Twitter di 107 post sull'argomento, anche se in concreto l'operazione è stata portata a compimento nel tempo stabilito solo per metà, con la cancellazione di cinquanta messaggi. I rimanenti 57 sono stati eliminati solo in seguito, insieme alle foto e ai video collegati all'hashtag #suructakatliamvar, super-cliccato in seguito alla carneficina dell'altroieri.
Subito dopo bandito un altro hashtag, #TwitterBlockinTurkey, divenuto nel frattempo uno dei più popolari sul web. In base ai dati forniti sempre da 'Hurriyet', dal 2010 al 2014 mass e social media turchi sono stati destinatari di oltre centocinquanta 'ordini di non pubblicazione' relativi alla morte di civili, a casi di corruzione, alla diffusione del contenuto di intercettazioni, alle tragedie nelle miniere di Soma ed Ermenek, e persino in occasione della 'calciopoli' locale.
Lo scorso marzo, su richiesta del presidente Recep Tayyip Erdogan, l'accesso a Twitter fu bloccato da un tribunale di Ankara: provvedimento poi annullato dalla Corte Costituzionale per violazione dei diritti dei cittadini. Il 'blocco delle pubblicazioni' disposto oggi era stato preceduto di 24 ore dal divieto di manifestazioni, comizi e assembramenti emesso da Izzettin Kucuk, prefetto della provincia sud-orientale di Sanliurfa ove si trova Suruc, e valido sull'intero territorio.