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MONDO

Marco Rubio non sfonda. Cruz vince in Texas e dice: uniamo le forze

Trump rafforza la sua leadership sul partito repubblicano.Il sud democratico sceglie Hillary Clinton

Confermata la leadership di Trump in campo repubblicano e quella di Clinton in campo democratico. Buono il risultato di Sanders che si aggiudica 4 stati. Rubio vince solo in Minnesota ma in Texas non raggiunge il 20% e non prenderà, quindi, nessun delegato. Ted Cruz lancia l'appello a ritirare la candidatura ed unire le forze per stoppare Trump 

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"Supertrump" Il Supermartedì delle primarie repubblicane in una sola parola. E' la sintesi di "politico", mentre il New York times titola "Trump sovrasta gli altri candidati repubblicani" Anche il Washington Post scrive che Trump "owns" si impadronisce del supermartedì  anche se riconosce che Cruz e Rubio vedono "qualche luce in fondo al tunnel",  Cruz si aggiudica il suo Texas, lo stato più popoloso e importante di questa tornata. In campo democratico la vittoria di Hillary Clinton è netta ma meno schiacciante, secondo il New York Times sono le "minoranze" a darle la leadership negli stati del sud, mentre Bernie Sanders vince nelle tradizionali roccaforti del pensiero "liberal" ma anche in uno stato della fascia sud come l'Oklahoma. Ma ad Hillary vanno gli stati chiave, quelli con più delegati, ricorda il Washington post

Il riepilogo in campo democratico
Hillary Clinton vince in 7 stati: Alabama, Arkansas, Georgia, Massachussets, Tennessee, Texas, Virginia; Sanders in 4: Colorado, Minnesota, Oklahoma e Vermont. I delegati conquistati oggi da Hillary Clinton sarebbero, secondo la Cnn, 492 e quelli di Sanders 330..


Il riepilogo in campo repubblicano
Donald Trump domina la scena e vince in: Alabama, Arkansas, Georgia, Massachussets, Tennessee, Vermont e Virginia. Ted Cruz si aggiudica l'importante stato del Texas e l'Alaska e Marco Rubio deve accontentarsi del Minnesota. La conta dei delegati conquistati oggi, secondo la Cnn, è di 233 per Trump, 205 per Cruz, 106 per Rubio.


Donald Trump "Marco Rubio ha avuto una notte difficile"
La notizia più interessante è la netta affermazione di Ted Cruz come unico candidato repubblicano in grado di impensierire Donald Trump. Cruz conferma la vittoria in Texas, suo stato di origine, il più grande, il più importante e quello con il maggior numero di delegati in palio in questo supermartedì, come indicato dai sondaggi e vince anche in Oklahoma e Alaska. Invece Marco Rubio, senatore della Florida, moderato e vicino all'establishment del partito deve accontentarsi di un successo nel caucus del Minnesota. E' stato proprio Rubio il bersaglio polemico della conferenza stampa finale di Trump che si è congratulato con Cruz per aver vinto il Texas. "Per Rubio è stata una dura serata, ha speso un sacco di soldi. In Florida siamo in vantaggio" Poi ha subito preso di mira la sua papabile rivale nella corsa per la Casa Bianca. "Ho ascoltato il discorso di Hillary, parlava di salari bassi...lei c'era, ed e' stata la' a lungo, se non e' riuscita a cambiare le cose fino a questo momento...", ha attaccato.

La grande muraglia messicana
Avremo il muro con il Messico, e "lo pagheranno al 100%" Donald  Trump, è tornato a promettere un confine invalicabile con il vicino del sud, in grado di fermare l'immigrazione clandestina. Del resto "la muraglia cinese, molto più lunga del muro con il Messico, è stata costruita migliaia di anni fa, dunque perché non dovremmo riuscire noi ora?"

Hillary Clinton si congratula con Sanders e attacca Trump
"
La posta in gioco in queste elezioni non è mai stata tanto alta. La retorica che ascoltiamo da parte repubblicana non è mai stata tanto bassa" ha detto l'ex Segretario di Stato, commentando dalla Florida le prime vittorie della giornata, "abbiamo bisogno di amore e di bontà", ha commentato la Clinton, che ha invitato ad "abbattere le barriere" invece di "costruire muri".




L'appello di Cruz per unire il partito contro Trump
Noi repubblicani a questo punto dobbiamo scegliere. In queste primarie le uniche vittorie sono state messe a segno da Trump o da me. Ora per fermare Trump dobbiamo unirci. Invito tutti quelli che hanno sostenuto altri candidati a venire nella mia squadra. Se questo avverrà potremo vincere senza alcuna difficoltà. Donald Trump, ha attaccato Cruz, è stato parte della corruzione di Washington per 40 anni.  

Gli scenari
La corsa di Trump sembra inarrestabile. Il miliardario si dimostra un candidato in grado di vincere su tutto il territorio nazionale, il suo messaggio anti casta e anti establishment fa breccia in contesti tra loro molto distanti e diversi dalla Georgia al Vermont, al Massachussets. Trump, a lungo deriso, è ormai un rullo compressore, nonostante il fuoco di sbarramento arrivato dal Papa, dalla Casa Bianca, dai media stranieri e americani. Questo dato è destinato ad aumentare il senso di panico dell'establishment repubblicano e dei grandi finanziatori del partito. Anche perché, una volta ottenuta la nomination, difficilmente Trump riuscirebbe ad arrivare alla Casa Bianca: secondo un sondaggio Cnn, il tycoon in un ipotetico scontro diretto perderebbe non solo con Hillary (52% a 44%) ma anche, e peggio, con il senatore 'socialista' del Vermont Bernie Sanders (55% a 43%). Ma intanto nei sondaggi nazionali della Nbc guida le preferenze dei repubblicani con il 40%, quasi il doppio del senatore della Florida Marco Rubio (21%), mentre il senatore ultraconservatore del Texas Ted Cruz è terzo al 18%.

La buona affermazione di Cruz in questo supermartedì, con la vittoria nel suo Texas e nel vicino Oklahoma ne fa il più credibile sfidante di Trump anche se lo stesso Cruz, candidato radicale della destra religiosa è quasi altrettanto malvisto dal gruppo dirigente repubblicano. Il fatto poi che anche Marco Rubio, che si pone come voce del mainstream del partito, sia riuscito comunque a vincere in almeno uno stato: il Minnesota, lo indurrà a continuare la corsa. Secondo alcuni analisti invece solo Michael Bloomberg potrebbe fermare la corsa di Trump verso la Casa Bianca, candidandosi da indipendente e raccogliendo il sostegno dell'establismment repubblicano moderato. E anche se, secondo una fonte della Abc News, le possibilità che l'ex sindaco di New York si candidi "sono molto basse, quasi zero", Bloomberg potrebbe sciogliere la riserva già entro la prossima settimana. 
Sul fronte democratico l'ex first lady, forte dell'appoggio dei neri che le hanno assicurato un sostegno assoluto Georgia, Alabama, Virginia, Texas, Tennessee e nell'Arkansas che fu del marito Bill, pensa già ad attaccare Donald Trump e riserva parole di congratulazioni per il buon risultato di Sanders. Bernie, che si definisce un "socialista", è già molto soddisfatto della strada compiuta finora, vince nelle roccaforti del pensiero "liberal" ma prende il sopravvento anche in Oklahoma, segno di uno spostamento a sinistra dell'elettorato democratico che potrebbe anche, in definitiva, favorire un certo gioco di squadra con la Clinton. 
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