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MONDO

In Massachusetts non c'è la pena di morte decisa su mandato federale

Usa: condannato a morte Tsarnaev, l'attentatore della maratona di Boston

Il 21enne ceceno ritenuto colpevole di tutti i capi di imputazione per gli attacchi, condotti con il fratello poi ucciso, in cui morirono 3 persone, 17 persero le gambe e oltre 240 risultarono ferite. La sentenza capitale sara effettuata con iniezione letale. L'altra possibilita era l'ergastolo senza la possibilita di rilascio

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La giuria del processo per l'attentato alla maratona di Boston del 15 aprile 2013 ha raggiunto il verdetto: Dzhokhar Tsarnaev, unico imputato della strage, è stato condannato a morte. La decisione arriva dalla giuria federale, la stessa che il mese scorso aveva giudicato il 21enne di origine cecena colpevole di tutti i capi di imputazione, inclusi i 17 che potevano comportare la pena capitale per gli attacchi, condotti con il fratello poi ucciso, in cui tre persone morirono quasi instantaneamente, 17 persero le gambe e oltre 240 risultarono ferite. La sentenza capitale sara effettuata con iniezione letale. L'altra possibilita era l'ergastolo senza la possibilita di rilascio.

L'appello dei genitori del bimbo di 8 anni
A nulla sono quindi valsi i ripetuti appelli per salvare la vita del giovane terrorista di origini cecene, che al momento dell'attentato aveva solo 19 anni. Tra questi appelli quello dei genitori di Martin Richard, il bimbo di 8 anni che insieme a due altre persone perse la vita nell'attentato del 15 aprile 2013. A pesare sulla scelta della pena capitale, al posto dell'ergastolo, anche il fatto che solo tre giurati su 12 hanno ritenuto che Dzhokhar abbia agito sotto l'influenza della figura dominante del fratello, Tamerlan Tsarnaev, morto in uno scontro a fuoco con la polizia. Dzokhar ha ascoltato la lettura della sentenza senza mostrare alcuna particolare emozione, raccontano i testimoni. Molto probabilmente sarà ora trasferito nel braccio della morte del penitenziario di Terre Haute, in Indiana. 

In Massachusetts non c'è la pena di morte decisa su mandato federale 
La pena di morte è la prima decisa da una giuria federale per atti di terrorismo nell'era post-11 settembre (la data del 2001 in cui ci fu l'attacco terroristico alle Torri Gemelle a New York). Lo sostiene Kevin McNally, direttore del Federal Death Penalty Resource Counsel Project, che coordina la difesa di sentenze relative alla pena capitale. Le leggi del Massachusetts, infatti, non prevedono la pena di morte, che quindi è stata applicata su mandato federale.

Tsarnaev in aula durante la sentenza
La sentenza è stata letta nell'aula della Corte federale di Boston alla presenza del 21enne dopo che i 12 giurati sono stati riuniti oltre 14 ore in camera di Consiglio.

L'attacco alla maratona
Poco più di due anni fa, il il 15 aprile del 2013, alle alle 14.45, due bombe esplosero in contemporanea vicino alla linea del traguardo della maratona di Boston, uccidendo tre persone e ferendone più di 260. Tra le vittime, anche un bambino di otto anni. Secondo l'Fbi, le due bombe erano state costruite usando due pentole a pressione riempite di esplosivo a basso costo, chiodi, cuscinetti e pezzi di metallo. Dopo aver analizzato i video delle telecamere di sicurezza, il 18 aprile la polizia identificherà i due sospetti: Tamerlan Tsarnaev, 26 anni, e il fratello minore Dzhokhar Tsarnaev, 19 anni, di origine cecena. Due anni prima i servizi segreti russi avevano segnalato Tamerlan Tsarnaev all'Fbi, identificandolo come un sostenitore del fondamentalismo islamico.

La fuga dei fratelli ceceni
Tre giorni dopo, la sera del 18 aprile, Sean Collier, un poliziotto di 27 anni, viene ucciso vicino al Massachusetts Institute of Technology dai fratelli Tsarnaev, in fuga a bordo di un suv. Il 19 aprile la polizia localizza i due fratelli a Watertown, cittadina alle porte di Boston. Dopo un inseguimento e una sparatoria Tamerlan Tsarnaev muore, mentre Dzhokhar Tsarnaev, ferito, riesce a nascondersi dentro una barca. Viene trovato poco dopo dagli agenti e portato in ospedale. Il 30 aprile due amici di Dzhokhar vengono accusati di aver cercato di distruggere delle prove nascondendo il computer del ragazzo. Un altro viene accusato di falsa testimonianza.

Il processo
Il 22 maggio a Orlando, in Florida, un agente dell'Fbi uccide accidentalmente Ibragim Todashev, un altro amico di Dzhokhar. L'agente ha dichiarato che stava interrogando il sospetto nel suo appartamento, quando l'uomo l'ha aggredito. L'Fbi dichiara che Todashev, prima di morire, ha ammesso il suo coinvolgimento nell'attentato. Il 4 marzo 2015 si apre il processo. Dzhokhar Tsarnaev deve rispondere di trenta capi d'accusa, quattro dei quali per omicidio. L'8 aprile Dzhokhar Tsarnaev viene giudicato colpevole di tutti e trenta i capi di accusa di cui 17 prevedono la pena di morte.

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