ECONOMIA
Sono 800 i posti di lavoro a rischio
Whirlpool, tavolo al Mise. Guidi: "Priorità è il lavoro". Fiom: "Il 29 parte il confronto"
Il tavolo per il negoziato sul piano industriale ripartirà il 29 aprile alle 14,30 al
ministero dello Sviluppo Economico
Secondo fonti sindacali il ministro dello Sviluppo economico Federica Guidi avrebbe accolto le richieste dei sindacati di partire dagli accordi pregressi e avrebbe ribadito che la priorità del governo è dare lavoro sicuro e duraturo a tutto il gruppo, partendo dai 1.350 che oggi sono a rischio.
Il tavolo per il negoziato sul piano industriale ripartirà dunque il 29 aprile alle 14,30 al
ministero dello Sviluppo Economico.
Sul tavolo del Mise le reali intenzioni del gruppo statunitense sul destino del sito campano, con 800 posti di lavoro a rischio. Importanti anche le contromisure che il Governo dovrebbe adottare per la messa in sicurezza dell’unità produttiva, in risposta alle istanze degli operai che pretendono il rispetto degli accordi sottoscritti nel 2013 in sede di acquisizione dell’ex Indesit.
Il piano dell'azienda
Investimenti per 500 milioni in quattro anni ma anche 1350 esuberi, da fare dopo il 2018, e la chiusura di due stabilimenti e un centro ricerca. Sono questi i punti principali del piano industriale presentato oggi da Whirlpool al Mise. In una nota l'azienda spiega che "questo è il miglior piano per garantire un futuro sostenibile e una presenza in Italia duratura nel tempo" aggiungendo però di essere disponibile "ad esplorare tutte le soluzioni e gli strumenti per minimizzare l'impatto sociale del piano".
Adesione massiccia allo sciopero
Quasi la totalità degli impiegati delle sedi Whirlpool hanno aderito allo sciopero in occasione del tavolo a Roma. "Noi eravamo molto fiduciosi - sottolinea un impiegato - che l'acquisizione avrebbe portato ad una integrazione. Siamo sicuri che la Whirpool ha molto da capire e da imparare da noi ed è per questo motivo che dobbiamo crescere, ma tutti insieme".
La protesta di 700 lavoratori di fronte al Ministero
Sotto la sede del ministero 700 lavoratori di Caserta hanno manifestato al grido "Carinaro non si tocca, il potere deve essere operaio". Dalla città campana, sono partiti 12 pullman che hanno portato i lavoratori della ex Indesit a Roma.
"Lo stabilimento di Carinaro non deve chiudere"
"Il nodo da sciogliere - ha spiegato il responsabile della Uilm Campania, Gianni Sgambati - è proprio la chiusura di Carinaro. L'azienda deve annunciare che lo stabilimento non verrà chiuso e allora ci saranno margini di trattativa".