MONDO
Permesso per ragioni di salute dopo l'ischemia
Marò, Corte Suprema dice sì al rientro di Latorre per 4 mesi
I giudici hanno accettato una garanzia scritta di rientro a nome del governo italiano, fornita dall'ambasciatore a Delhi Daniele Mancini, chiedendo anche una nuova dichiarazione scritta "non ambigua e non equivoca" a Latorre
La richiesta di garanzia sul rientro
I giudici hanno accettato una garanzia scritta di rientro a nome del governo italiano, fornita dall'ambasciatore a Delhi Daniele Mancini, chiedendo però anche una nuova garanzia scritta "non ambigua e non equivoca" a Latorre. Il fuciliere presenterà oggi stesso questa garanzia.
L'avvocato: "Speriamo possa partire domani"
Uno degli avvocati di Latorre ha commentato: "Speriamo che possa partire già domani. Tra stasera e domani - ha aggiunto - dovremo essere in grado di completare le pratiche burocratiche necessarie per il rimpatrio".
Renzi su Twitter: "Collaborazione con la giustizia indiana"
Immediato il commento del premier Matteo Renzi su Twitter. "Collaborazione con la giustizia indiana e stima per il premier Modi e il suo governo. Lavoreremo insieme su
tanti fronti", ha scritto il presidente del Consiglio.
Il tweet di Renzi sulla vicenda dei marò è il terzo di cinque post pubblicati oggi dal premier sulle notizie più discusse in settimana (l'inchiesta sull'Eni che coinvolge il ceo Descalzi, i vincoli di bilancio europei, i tagli alla sanità con le conseguenti proteste delle regioni e le primarie del Pd in Emilia Romagna).
3. Collaborazione con la Giustizia indiana e stima per il premier Modi e il suo Governo. Lavoreremo insieme su tanti fronti.
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 12 Settembre 2014
Mogherini: "Il governo italiano apprezza molto"
Anche il ministro degli Esteri, Federica Mogherini, ha commentato con soddisfazione la decisione: "Abbiamo condiviso in queste settimane con la sua famiglia una grande preoccupazione per la salute di Massimiliano Latorre e con questa decisione, che il governo italiano apprezza molto, i giudici indiani hanno riconosciuto la condizione di sofferenza del nostro militare".