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MONDO

Medio Oriente: ottavo giorno di ostilità

Hamas rigetta la tregua. Pressioni di Egitto, Usa e Lega Araba per il cessate il fuoco

Le Brigate al-Qassam - braccio armato del movimento - hanno rifiutato la proposta egiziana minacciando di "inasprire" ulteriormente il conflitto con Israele. Oggi al Cairo arriva il segretario di Stato americano Kerry, mentre il ministro Mogherini sarà a Tel Aviv 

Gaza, fuoco su Jabaliya (foto Ansa)
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A nulla valgono le pressioni internazionali. Il braccio armato di Hamas rifiuta la proposta egiziana e spegne le speranze per un cessate il fuoco. "Se il contenuto è esatto, si tratta di una resa e noi la rigettiamo senza appello"  hanno fatto sapere nella notte le Brigate Ezzedin al-Qassam, minacciando di "inasprire" ulteriormente il conflitto con Israele. Hamas aveva già espresso in serata il suo no ad una tregua senza un accordo su Gaza. La proposta avanzata dall'Egitto aveva invece guadagnato l'apertura di Israele. Il premier Netanyahu si era detto disponibile a chiedere al gabinetto di guerra del suo governo di approvarla. 

Tutta da rifare insomma. Per la diplomazia inizia un'altra giornata di lavoro: il segretario di stato americano John Kerry arriverà al Cairo, mentre il ministro degli esteri italiano Federica Mogherini sarà a Tel Aviv.

Le pressioni di Obama 
"Continueremo a fare tutto il possibile perchè si torni al cessate il fuoco del 2012" ha detto il presidente americano Barack Obama, salutando positivamente la proposta egiziana. Nel corso di una cena offerta in occasione del Ramadan, Obama ha dichiarato che Israele ha il diritto di difendersi contro attacchi "inaccettabili", parlando però anche delle vittime civili palestinesi come di una "tragedia".

Lega Araba: le parti accettino la tregua
La Lega araba aveva chiesto stanotte a israeliani e palestinesi di accettare la proposta egiziana di cessate il fuoco, poco dopo la chiusura di Hamas alla tregua senza un accordo completo su Gaza. Già mediatore nelle precedenti crisi tra Israele ed il movimento islamista Hamas.
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