Papa: "Siamo in guerra, fermiamoci, una vita vale più di un territorio"

20 novembre 2016"Le armi si vendono e le vendono i fabbricanti e i trafficanti di armi". Questa per Papa Francesco la causa "della terza guerra mondiale che stiamo vivendo, perché è la terza guerra mondiale a pezzetti, no?: qui, qui, qui... ma siamo in guerra". Lo ha affermato nella lunga intervista rilasciata a TV2000, in onda questa sera alle 21. "E anche - ha aggiunto - le vendono alle due parti in guerra, perché si guadagna, no?, con il traffico delle armi ... E lì c'è una durezza di cuore molto grande: manca la tenerezza. Il mondo di oggi ha bisogno di una rivoluzione della tenerezza". 

Il Santo Padre poi ha parlato dell'aborto definendolo "un crimine orrendo, si spreca la vita solo per egoismo". E si lascia andare ad un ricordo che lo ha particolarmente colpito: "Sono andato all'ospedale San Giovanni, al reparto maternità, e c'era una donna che piangeva, piangeva, piangeva davanti ai suoi due gemellini ... piccolini, ma bellissimi: è morto il terzo. Ne erano tre, ma uno è morto. E piangeva per il figlio morto, mentre accarezzava questi due. Il dono della vita... E ho pensato all'abitudine di mandare via i bambini prima della nascita".

Il pensiero del Pontefice va anche alle prostitute e chi in carcere deve scontare l'ergastolo o addirittura è condannato a morte. Anche qui il pensiero di Papa Francesco va alle sue esperienze passate: "Ricordo una ragazza dall'Africa, bellissima, giovanissima era incinta sfruttata anche con bastonate e torture per andare a lavorare. Quando raccontava la sua storia diceva 'Padre, io ho partorito in inverno sulla strada, da sola, la mia bambina è morta. La facevano lavorare fino a quel giorno. Era bastonata e anche torturata. A un'altra avevano tagliato un orecchio. Ho pensato non solo agli sfruttatori, ma anche a chi pagava le ragazze. Non sanno loro che quei soldi aiutavano gli sfruttatori per una loro soddisfazione sessuale?". Sul carcere a vita invece sottolinea come "sia una pena di morte un po' coperta. Non c'è una vera pena senza speranza", ha spiegato il Pontefice ribadendo la sua contrarietà soprattutto alla pena di morte. "Il muro - sia la pena di morte, sia l'ergastolo, così come punizione - non aiuta. Non so se mi sono spiegato". 

Il Pontefice sulla Chiesa ricorda: "il nemico più grande di Dio è il denaro. Pensate che Gesù al denaro dà status di signore, di padrone quando dice: "Nessuno può servire due padroni, due signori: Dio e il denaro". Dio e le ricchezze. Non dice Dio e - non so - la malattia, o Dio e qualsiasi altra cosa: il denaro. Il diavolo sempre entra per le tasche, sempre. E' la sua porta d'entrata. Si deve lottare per fare una Chiesa povera per i poveri, secondo il Vangelo, no? Si deve lottare".

Papa Francesco infine parlando di se stesso rivela il segreto di come arrivare senza stress agli 80 anni: pregare tanto e dormire bene, dice, "come un legno, tanto che la notte del terremoto non mi sono accorto di nulla". E poi si toglie ancora una volta un sassolino dalla scarpa: "sono allergico ai leccapiedi - confessa candidamente - usano altri per scopi propri".