MONDO
Il giorno dei funerali a Parigi e Gerusalemme
Parigi, Valls: "Non siamo in guerra con Islam". Redattori di Charlie: "Nostro Maometto è simpatico"
Il premier francese parla all'Assemblea Nazionale, che in serata ha votato la prosecuzione dell'intervento in Iraq. Il capo dell'antiterrorimo Ue, Gilles de Kechove: "Prevenire nuovi attacchi è impossibile". Mogherini: "Al lavoro per fermare foreign fighters". Continuano le indagini: caccia a 6 terroristi. Un sospetto fermato in Bulgaria
"Lo spirito di Charlie Hebdo continua a vivere, continua a vivere nella copertina del numero che sarà in edicola domani con un Maometto piangente".
I fatti da un lato la politica dall'altro. Da Bruxelles il capo dell'antiterrorimo Ue, Gilles de Kechove, fa sapere che è impossibile "prevenire nuovi attacchi", aggiungendo che le prigioni "sono incubatori di una massiccia radicalizzazione" . Ma gli sforzi contiueranno. Il ministro Mogherini assicura che il prossimo Consiglio dei Ministri degli Esteri europei, il 19 gennaio, discuterà "di come prevenire il movimento di persone che vanno ad esempio in Siria, in Iraq o in altre parti del mondo a combattere per poi rientrare". In pratica dei foreign fighters.
Valls: "Oltre 1.200 francesi con i jihadisti"
Valls nel suo discorso ha più volte sottolineato che la Francia non è "in guerra contro l'Islam" ma contro "il terrorismo, l'integralismo, l'islamismo radicale". Ha poi precisato che il numero di francesi che si sono uniti a gruppi jihadisti "ha superato i 1.200 individui, per la sola filiera iracheno-siriana". Il premier ha poi aggiunto che ci sarebbero rischi "molto seri ed elevati" per l'eventuale azione dei complici della strage. L'Assemblea Nazionale ha inoltre approvato in serata la prosecuzione dell'intervento in Iraq.
Le indagini: "Le armi venivano dall'estero"
Le armi usate dalla cellula terroristica negli attacchi provenivano dall'estero. Lo afferma un funzionario di polizia, precisando che le indagini si starebbero concentrando sui canali di finanziamento stranieri. Intanto, continuano anche le ricerche per trovare i sei terroristi in fuga, che sarebbero coinvolti in vario modo negli attacchi effettuati dai due fratelli Kouachi e da Amedy Coulibaly. Un uomo di 29 anni, Fritz-Joly Joachin, è stato fermato in Bulgaria mentre tentava di attraversare il confine diretto on Turchia. Sarebbe "stato diverse volte in contatto con uno dei fratelli Kouachi" fa sapere il procuratore di Sofia, Darina Slavova. Francese di origine haitiana, Joachin è sospettato di avere legami con la jihad e di aver aver "partecipato a complotti terroristici".
A Parigi l'addio ai tre poliziotti
Il presidente Hollande nell'addio ai tre poliziotti uccisi li ha ringraziati per il loro lavoro: "Sono morti per la Repubblica e porre fine ad una carneficina che ha provocato 17 vittime”. Clarissa Jean-Philippe, Ahmed Merabet, Franck Brinsolaro, "tre funzionari che rappresentano la diversa origine e la comune dedizione ai nostri valori" ha detto. "Come loro - ha aggiunto Hollande - la Francia non si arrende". Poi il Presidente ha voluto incontrare personalmente i parenti.
Gerusalemme, i funerali al cimitero di Har ha-Manuhot
Al cimitero di Har ha-Manuhot, centinaia di persone hanno reso omaggio ai 4 ostaggi uccisi nel supermercato kosher. Le salme sono arrivate in Israele, dalla Francia, questa mattina all'alba. Subito dopo sono state caricate su automezzi del Magen David Adom (il pronto soccorso) per essere trasportate a Gerusalemme, dove alle 12 si sono tenuti i funerali di stato con il presidente Reuven Rivlin e il premier Benyamin Netanyahu. Circa 2000 le persone presenti tra parenti, molti arrivati dalla Francia, e personalità francesi, fra cui il ministro dell'Ambiente Segolene Royal.
"Volevano abbattere la Francia ma siamo qui". Il primo ministro francese Manuel Valls parla all'Assemblea Nazionale nel giorno dei funerali delle vittime che si sono svolti in contemporanea a Parigi e a Gerusalemme. Ma è anche il giorno dei sopravvissuti della redazione di Charlie Hebdo che parlano, per la prima volta in pubblico:
I fatti da un lato la politica dall'altro. Da Bruxelles il capo dell'antiterrorimo Ue, Gilles de Kechove, fa sapere che è impossibile "prevenire nuovi attacchi", aggiungendo che le prigioni "sono incubatori di una massiccia radicalizzazione" . Ma gli sforzi contiueranno. Il ministro Mogherini assicura che il prossimo Consiglio dei Ministri degli Esteri europei, il 19 gennaio, discuterà "di come prevenire il movimento di persone che vanno ad esempio in Siria, in Iraq o in altre parti del mondo a combattere per poi rientrare". In pratica dei foreign fighters.
Valls: "Oltre 1.200 francesi con i jihadisti"
Valls nel suo discorso ha più volte sottolineato che la Francia non è "in guerra contro l'Islam" ma contro "il terrorismo, l'integralismo, l'islamismo radicale". Ha poi precisato che il numero di francesi che si sono uniti a gruppi jihadisti "ha superato i 1.200 individui, per la sola filiera iracheno-siriana". Il premier ha poi aggiunto che ci sarebbero rischi "molto seri ed elevati" per l'eventuale azione dei complici della strage. L'Assemblea Nazionale ha inoltre approvato in serata la prosecuzione dell'intervento in Iraq.
Le indagini: "Le armi venivano dall'estero"
Le armi usate dalla cellula terroristica negli attacchi provenivano dall'estero. Lo afferma un funzionario di polizia, precisando che le indagini si starebbero concentrando sui canali di finanziamento stranieri. Intanto, continuano anche le ricerche per trovare i sei terroristi in fuga, che sarebbero coinvolti in vario modo negli attacchi effettuati dai due fratelli Kouachi e da Amedy Coulibaly. Un uomo di 29 anni, Fritz-Joly Joachin, è stato fermato in Bulgaria mentre tentava di attraversare il confine diretto on Turchia. Sarebbe "stato diverse volte in contatto con uno dei fratelli Kouachi" fa sapere il procuratore di Sofia, Darina Slavova. Francese di origine haitiana, Joachin è sospettato di avere legami con la jihad e di aver aver "partecipato a complotti terroristici".
A Parigi l'addio ai tre poliziotti
Il presidente Hollande nell'addio ai tre poliziotti uccisi li ha ringraziati per il loro lavoro: "Sono morti per la Repubblica e porre fine ad una carneficina che ha provocato 17 vittime”. Clarissa Jean-Philippe, Ahmed Merabet, Franck Brinsolaro, "tre funzionari che rappresentano la diversa origine e la comune dedizione ai nostri valori" ha detto. "Come loro - ha aggiunto Hollande - la Francia non si arrende". Poi il Presidente ha voluto incontrare personalmente i parenti.
Gerusalemme, i funerali al cimitero di Har ha-Manuhot
Al cimitero di Har ha-Manuhot, centinaia di persone hanno reso omaggio ai 4 ostaggi uccisi nel supermercato kosher. Le salme sono arrivate in Israele, dalla Francia, questa mattina all'alba. Subito dopo sono state caricate su automezzi del Magen David Adom (il pronto soccorso) per essere trasportate a Gerusalemme, dove alle 12 si sono tenuti i funerali di stato con il presidente Reuven Rivlin e il premier Benyamin Netanyahu. Circa 2000 le persone presenti tra parenti, molti arrivati dalla Francia, e personalità francesi, fra cui il ministro dell'Ambiente Segolene Royal.