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MONDO

Nomine Ue

Moscovici: "In Europa si deve agire subito"

Il francese Pierre Moscovici è candidato alla carica di commissario per gli affari economici e monetari, spinto da Francia e Italia, ma la Germania si oppone. Lui risponde: "Ho le carte in regola per andare in Europa"

Pierre Moscovici (Ap)
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Secondo Pierre Moscovici, candidato alla carica di commissario per gli affari economici e monetari, in Europa si "deve agire subito". Per Italia e Francia, l'ex ministro dell'Economia francese potrebbe prendere il posto del finlandese Katanien, ma la Germania ancora si oppone.

Moscovici dice di non credere a veti di questo tipo: "Un commissario non è il rappresentante di un paese dentro la Commissioni, ma un responsabile politico che deve difendere l'interesse generale europeo". E aggiunge: "La mia esperienza da ministro dimostra che ho portato la Francia sulla strada della riduzione del deficit".

Il francese ha già chiare quali sono le urgenze da affrontare nel Vecchio Continente: "Il rischio deflazione deve esser preso molto sul serio [...] Mario Draghi ha mostrato a Jackson Hole di aver perfettamente capito i rischi". Seconodo Moscovici, "sei anni dopo l'inizio della crisi finanziaria, la situazione economica dell'eurozona è sempre preoccupante, ma rispetto a due anni fa abbiamo evitato il caos. La domanda che si pone adesso è sul metodo. Come rilanciare la crescita per uscire dalla crisi? Come rilanciare gli investimenti senza compromettere la riduzione del deficit del debito? Sono domande legittime che Italia e Francia vogliono porre. Insieme", ha detto l'ex ministro al quotidiano La Repubblica.

Da futuro commissario europeo il ministro francese propone il rilancio politico dell'Europa: "Abbiamo cinque anni per riportare la crescita e l'occupazione. Se non saremo capaci di farlo il progetto europeo potrebbe sparire per sempre". E Sul binomio austerità e investimenti Moscovici spiega che "Non c'è crescita senza lotta all'indebitamento, ma non c'è diminuzione del debito senza crescita. Oggi esiste un deficit di investimenti nell'eurozona: è un handicap. [...] Bisogna rafforzare il ruolo della Banca europea per gli investimenti. Tutto deve essere fatto senza tralasciare il rigore di bilancio. Non possiamo permetterci di perdere la fiducia che abbiamo faticosamente riconquistato dal 2012".
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