POLITICA
L'intervento di Renzi in vista del Consiglio UE
UE: approvata da entrambi i rami del Parlamento la risoluzione di maggioranza su discorso premier
Montecitorio ha approvato con 303 voti a favore, 101 contro e 73 astenuti e Palazzo Madama con 161 sì, 62 no e 32 astensioni la mozione di maggioranza che avalla le comunicazioni del premier Matteo Renzi in vista del Consiglio Ue di domani e dopodomani. Il presidente del Consiglio ha affrontato temi di politica estera, di terrorismo internazionale, di Europa, delle riforme fatte e d'immigrazione
Nel pomeriggio, Palazzo Madama ha approvato la risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni del Premier con 161 sì, 62 no e 32 astensioni
"Se qualcuno pensa di risolvere il problema della Siria dicendo 'stamattina mi alzo e decidiamo di fare i bombardamenti li', io dico: 'auguri e in bocca al lupo', ma non risolverà il problema". Queste le parole del premier. "Non si risolvono i problemi internazionali - ha aggiunto Renzi- con soluzioni spot, ma costruendo condizioni di dialogo le più ampie possibili. Partendo dal dato di fatto che l'accelerazione della politica c'è anche nel nuovo ordine internazionale".
Politica estera, e quindi Siria, nell'intervento a Montecitorio del premier, ma anche spazio al tema immigrazione e un accenno alla politica interna e alle riforme che contribuiscono al miglioramento della considerazione dell'Italia sui palcoscenici internazionali.
Immigrazione
A proposito del problema dell'immigrazione, il premier ha detto: "A distanza di 6 mesi dal Consiglio Ue" che seguì, su richiesta dell'Italia al naufragio nel Mediterraneo in cui sono morte 700 persone "possiamo dire con chiarezza e senza troppi giri di parole che sull'immigrazione l'Italia aveva ragione, il resto dell'Ue no". "Non rivendico - ha continuato il premier - una scelta del governo ma dico che l'Italia aveva colto la complessità del problema immigrazione e un approccio non legato all'isteria del momento ma a una visione strategica. Tanti nostri amici e alleati hanno cambiato posizione sulla base di singoli eventi, momenti anche emozionanti, circostanze destinate per loro natura a produrre un effetto sull'immediato ma non una strategia sul lungo periodo. Noi abbiamo detto che era il momento di cambiare la politica dell'Ue". "Oggi - ha concluso Renzi - vediamo riconosciuto, anche da Merkel e Hollande, un concetto ben preciso: l'accordo di Dublino è finito".
Lotta al terrorismo
"Dall'Afghanistan alla Nigeria, esiste un blocco molto frammentato di fanatismo, contro il quale una grande coalizione internazionale è assolutamente necessaria in termini di intervento culturale, aiuto allo sviluppo e lotta contro l'estremismo e gli atti di terrore. Bisogna riconoscere che il problema è più vasto", ha detto Renzi. "Se pensiamo che il problema della Siria si risolva alzandosi una mattina e decidendo di bombardare beh, auguri e in bocca al lupo. Ma la Libia è lì a testimoniare che non è la soluzione". "Commette un errore - ha aggiunto il premier - chi immagina, dopo aver teorizzato l'esclusione della Russia da tutti i formati, di appaltare totalmente la questione della Siria alla Russia e ai suoi alleati. Non si risolvono le questioni internazionali con interventi spot".
Europa
"Negli ultimi 20 anni abbiamo allargato l'Europa da 15 a 28. Io continuo a pensare che o sia stato un allargamento o troppo grande o troppo piccolo. L'Europa a 28 così com'è o è troppo o è troppo poco", ha spiegato il premier aggiungendo che "la politica economica europea di questi anni non ha funzionato". "Nel 2017 - ha concluso - vorremmo dedicare un'attenzione particolare a ricordare il 1957, l'anno in cui venne firmato il trattato di Roma".
Riforme e Italia
Per le elezioni politiche "secondo noi si andrà a scadenza naturale, nel febbraio del 2018", ha detto il presidente del Consiglio aggiungendo che il percorso delle riforme verrà "terminato nell'autunno del 2016 con il referendum".