Original qstring:  | /dl/rainews/articoli/siria-damasco-presidenziali-assad-giugno-armi-chimiche-gas-sarin-89b99638-cb6a-42e4-8fbc-ae00116e4d2e.html | rainews/live/ | true
MONDO

Elezioni

Presidenziali Siria, Assad cerca il suo terzo mandato consecutivo

Il presidente siriano si sta ricostruendo una credibilità internazionale soprattutto dopo l'avvio del disarmo chimico concordato a settembre con Stati Uniti e Russia

Bashar al Assad
Condividi
di Carlotta Macerollo Il Paese è allo stremo dopo 3 anni di guerra civile che hanno provocato almeno 150mila morti e oltre 3 milioni di rifugiati ma lui, il leader dal pugno di ferro Bashar al Assad, non fa un passo indietro e quasi sicuramente si ricandiderà alle elezioni presidenziali che si svolgeranno entro giugno in Siria.

Ad aprile aperte le candidature
Ad aprile si sono aperte le candidature, da presentare entro il 20 dello stesso mese. Formalmente Assad non ha ancora presentato la domanda, ma è in campagna elettorale da settimane, fotografato e ripreso dai giornali e dalle televisioni mentre visita i soldati, abbraccia i bambini o i feriti negli ospedali.

La legge elettorale
A lasciare pochi dubbi sulla rielezione del numero uno di Damasco è la legge elettorale che, presentata nel 2011 nel tentativo di calmare le prime proteste, è stata ratificata nel marzo scorso. La norma è piena di postille che escludono di fatto ogni possibile corsa per i 'nemici' del regime. La Sezione 30 del disegno di legge specifica, ad esempio, che "i candidati alla carica di presidente della Repubblica devono aver mantenuto una residenza continua e permanente nel Paese, per un periodo non inferiore ai 10 anni dal momento della candidatura".

La puntualizzazione esclude ogni eventuale sfidante proveniente dalle fila della Coalizione Nazionale Siriana, unici rappresentanti del variegato mondo dei 'ribelli' , attualmente fuori dal Paese per ragioni di sicurezza. Inoltre, non sono retroattive le nuove disposizioni costituzionali che prevedono un limite di due mandati presidenziali, garantendo così ad Assad il terzo settennato consecutivo.

Assad rinvigorito
Il presidente siriano ha cercato di ricostruirsi una credibilità internazionale soprattutto dopo l'avvio del disarmo chimico concordato a settembre con Stati Uniti e Russia. Una situazione completamente ribaltata rispetto ad un anno fa, quando i caccia statunitensi, francesi e britannici lambivano i cieli siriani e gli insorti avanzavano, inglobando tra le loro fila anche combattenti stranieri. Gli ispettori dell'Opac (l'Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, Nobel per la pace del 2013) sono stati accolti per catalogare e portare via le quasi 1.300 tonnellate tra agenti chimici e armi tossiche.

L'inchiesta di Hersh
Assad è stato anche praticamente scagionato dall'accusa di aver usato le armi chimiche il 21 agosto 2014 vicino a Damasco (dove un attacco chimico fece circa 1.300 morti) con l'inchiesta del giornalista americano Seymour Hersh, premio Pulitzer.

In Siria, guerra fredda tra Stati Uniti e Russia
Sul territorio siriano si sta giocando, anche se l'attenzione è attualmente monopolizzata dalla crisi in Ucraina, una delle partite principali della Guerra Fredda tra Stati Uniti e Russia: i primi sono assolutamente contrari al regime e i secondi principali garanti internazionali di Assad. Nel mezzo, come sempre, ci sono i civili.

Oltre 2 milioni di rifugiati
Tra gli oltre 22 milioni di cittadini, circa il 40%, secondo i dati aggiornati di Onu e Unicef, ha abbandonato la propria casa. Dei 9 milioni di siriani sfollati, 2 milioni e mezzo sono rifugiati all'estero e tra questi, più della metà (1,3 milioni), sono bambini. Quasi tutta la popolazione (21,4 milioni) vive al di sotto della soglia di povertà, il tasso di disoccupazione è al 48% e 3mila scuole sono andate distrutte.
 
Condividi