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MONDO

I ministri dell'Interno e della Giustizia riuniti a Riga

Terrorismo, ministri Ue: "Schengen va cambiato"

Per l'Italia presenti i sottosegretari Domenico Manzione e Cosimo Ferri. Nel mirino ci sono soprattutto i 'fighter' europei

I ministri riuniti a Riga (Ansa)
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Riga A poche settimane dagli attentati di Parigi e dagli arresti della cellula di Verviers in Belgio i ministri dell'Interno e della Giustizia dell'Ue riuniti a Riga, in Lettonia, chiedono una revisione dei parametri Schengen. Cambiamenti fondamentali, dicono, perché il contrasto al terrorismo sia efficace. 

I rappresentanti degli Stati membri - in prima linea i ministri francesi e belga, Bernard Cazeneuve e Jan Jambon - chiedono alla Commissione "una proposta mirata" per "emendare il Codice sulle Frontiere Schengen". Lo definiscono "un passo necessario per rafforzare le frontiere esterne". Così da rendere "possibili controlli sistematici per coloro che godono della libertà di movimento" rispetto a "database che contengono indicatori di rischio" sul terrorismo.

Nel mirino ci sono soprattutto i 'fighter' europei: quelli in partenza per i campi di battaglia siriani; quelli di ritorno, ormai addestrati e pronti a versare sangue. Una richiesta che va "al di là" di "quegli sforzi in corso per fare pieno uso dell'attuale contesto legale di Schengen", sui quali l'esecutivo guidato da Jean Claude Juncker insiste, invitando a non dare risposte precipitose alla carneficina francese.

Proprio oggi il commissario all'Immigrazione e Affari interni Dimitris Avramopoulos ha presentato la decisione dell'esecutivo Ue (che in questo caso ha pieno potere di attuazione), di "nuove misure" e "aggiornamenti tecnici" al Sistema informativo Schengen (Sis), che permettono uno scambio di informazioni più "rapido e puntuale" sulle persone sospettate di terrorismo. Tuttavia "in un contesto legale Schengen immutato". 

Comunque, viene fatto osservare, qualsiasi proposta della Commissione Ue per emendare il Codice Schengen, oltre all'ok del Consiglio, dovrà avere anche quello dell'Europarlamento. Tra i punti più spinosi resta la questione della direttiva sulla registrazione dei dati dei passeggeri dei voli (Pnr), bloccato dagli eurodeputati. La speranza dei ministri è di sbloccare la situazione entro il 2015. E proprio per cercare di convincere gli europarlamentari più scettici Cazeneuve sarà a Bruxelles il 4 febbraio. La strada appare invece più in discesa sul dialogo per una collaborazione con i giganti di Internet per la prevenzione delle radicalizzazioni, che vede la Commissione europea impegnata a tutto campo. Ma di tutti i punti affrontati oggi, si tornerà a parlare il 12 febbraio, in occasione del vertice informale dei leader a Bruxelles.
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