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MONDO

Bruxelles

Brexit, Londra respingerà il conto da 60 miliardi. Oggi secondo giorno pre-vertice Ue con Gentiloni

La Gran Bretagna respingerà la richiesta di Bruxelles di un conto da 60 miliardi di euro per la Brexit, afferma il ministro degli esteri britannico Johnson. Riprende intanto stamani a Bruxelles la riunione informale a 27 dei capi di Stato e di Governo dell'Ue, col presidente della Commissione europea Juncker. 

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Colloquio a quattro questa mattina a Palazzo Europa, nuova sede del Consiglio Ue, tra il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk, il numero uno della Commissione Jean-Claude Juncker e il premier maltese, Joseph Muscat, presidente di turno dell'Ue: ci sarà il summit di Roma del 25 marzo al centro della riunione, che fa da prologo alla seconda giornata, informale e senza la premier britannica Theresa May, del Vertice Ue. All'evento romano, che celebra i 60 anni dalla firma dei Trattati costitutivi della Ue, saranno dedicati anche i lavori del summit a 27: sul tavolo la bozza della dichiarazione finale del Vertice di Roma, che Gentiloni vuole sia più ambiziosa possibile.

Brexit: Johnson a Bbc, Gb dirà no a conto da 60 mld
La Gran Bretagna è pronta a "respingere" la richiesta dell'Ue di un conto da 60 miliardi di euro per il divorzio da Bruxelles. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Boris Johnson, alla Bbc rispondendo a una domanda sull'ipotesi che il capo negoziatore europeo Michel Barnier possa mettere sul tavolo questa cifra. Jonhnson ha poi evocato l'esempio di Margaret Thatcher protagonista di un duro braccio di ferro sui versamenti all'Europa nel 1984.

Johnson ha bollato come "non ragionevole" una somma del genere: somma che secondo diversi media Bruxelles avrebbe in animo di giustificare addebitando al Regno il pagamento dei versamenti all'Unione fino al 2020, anche dopo che la Brexit sara' ormai un fatto compiuto, per finanziare gli impegni assunti in precedenza e concordati con Londra. "Io penso - ha replicato il capo del Foreign Office - che noi abbiamo precedenti illustri in proposito e credo che si ricordi in particolare quello del vertice di Fontainebleau del 1984 quando la signora Thatcher chiese il suo denaro indietro. Io credo che sara' esattamente quello che otterremo anche noi".

"Non e' ragionevole, penso, che il Regno Unito continui a versare vasti pagamenti al bilancio dell'Ue una volta che ne sia uscito, io credo che ciascuno lo capisca e conosca la realta'", ha insistito Johnson. Il suo riferimento a Margaret Thatcher e' quello del vertice in cui la 'lady di ferro' scandi' il suo famoso: "I want my money back", "Voglio il mio denaro indietro". Interpellata a sua volta al riguardo da Bruxelles, la premier attuale, Theresa May, ha premesso che "di Thatcher ce n'e' stata una sola", ma ha convenuto con il suo ministro degli Esteri sul fatto che gli elettori britannici "non hanno votato al referendum del 23 giugno" in favore della Brexit per "continuare a pagare enormi somme di denaro" al bilancio dell'Ue.
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