File in edicola per prendere il giornale
Charlie Hebdo con Maometto in prima pagina subito esaurito, passerà da 3 a 5 milioni di copie
Francesi in fila per acquistare la copia del settimanale satirico a una settimana dall'attacco che ha colpito la redazione. Esponenti del mondo islamico protestano per la vignetta di Maometto in prima pagina. In Turchia, sul quotidiano laico di opposizione Cumhuriyet, quattro pagine di disegni satirici di Charlie Hebdo, ma nessuna che riguardi Maometto. Anche se, accanto a un editoriale, appare la
copertina di oggi
Alle sette del mattino nelle maggiori edicole delle stazioni di Parigi (gare Saint-Lazare, gare de Lyon e gare du Nord) il settimanale satirico Charlie Hebdo era già esaurito. Per il numero 1.178, in edicola oggi, erano state annunciate tre milioni di copie, ne saranno stampate invece 5 milioni per andare incontro all'enorme afflusso di richieste.
Maometto in prima pagina
Una settimana dopo la strage compiuta dai fratelli Kouachi nella redazione, costata la vita a 12 persone, il giornale è uscito con una tiratura record ed è stato tradotto in diverse lingue, tra cui l'arabo. In prima pagina il Profeta Maometto che piange e mostra un cartello con su scritto "Je suis Charlie", lo slogan adottato da milioni di persone in tutto il mondo dopo l'attacco di mercoledì scorso. E sulla sua testa campeggia la frase: "Tout est pardonné", "È tutto perdonato".
Al-Azhar: "Vignette con il profeta ostacolano l'integrazione"
Una prima pagina che non è piaciuta a molti esponenti del mondo musulmano: Al-Azhar, la prestigiosa istituzione dell'islam sunnita in Egitto, ha ammonito sul rischio che possa scatenare quei gruppi musulmani che ritengono blasfema la sola raffigurazione del profeta. Secondo Al-Azhar, le vignette raffiguranti il profeta "non aiutano la coesistenza pacifica tra i popoli e ostacolano l'integrazione dei musulmani nelle società europee e occidentali".
Dar al-Ifta: "Questo numero porterà nuova ondata di odio"
Anche l'autorità islamica egiziana, Dar al-Ifta, ha denunciato la prima pagina di Charlie Hebdo come "una provocazione ingiustificata contro i sentimenti di 1,5 miliardo di musulmani", aggiungendo che "questo numero porterà a una nuova ondata di odio nella società francese e occidentale".
In Turchia, fuori dal coro il quotidiano laico di opposizione Cumhuriyet
Su Cumhuriyet oggi ci sono quattro pagine di disegni satirici di Charlie Hebdo, ma nessuna che riguardi Maometto. Anche se a pagina 5 del quotidiano, accanto ad un editoriale, appare la copertina di oggi del settimanale satirico francese. Il quotidiano è dovuto comunque passare sotto le forche caudine della polizia, che ha controllato le copie prima che arrivassero nelle edicole per verificare che non vi fossero pubblicate vignette di Charlie Hebdo su Maometto. Cumhuriyet aveva annunciato di voler pubblicare una selezione di Charlie Hebdo come gesto di solidarietà. Gli agenti hanno bloccato i camion con le copie pronte per essere distribuite proprio fuori dalla tipografia, ma non avendo trovato nessuna vignetta "offensiva" nei confronti della religione non ne hanno bloccato la distribuzione.
Minacce al giornale satirico Le Canard Enchainé
In Francia, le principali organizzazioni musulmane hanno invitato la comunità "a mantenere la calma" e "a rispettare la libertà di opinione", mentre il più grande giornale satirico francese, Le Canard Enchaîné, ha rivelato ieri di aver ricevuto minacce dopo il massacro a Charlie Hebdo.
File in edicola per Charlie Hebdo
Nonostante le proteste, la Francia dimostra solidarietà al settimanale. Il nuovo numero di Charlie Hebdo è quasi introvabile nella capitale francese. Lunghe file sono visibili davanti alle principali edicole della città. Gli edicolanti riconoscono da lontano i clienti abituali che hanno prenotato da ieri blocchi di decine e decine di numeri della rivista, in vendita a tre euro.
Arrestato il comico Dieudonné
Intanto, Il comico francese Dieudonné, indagato dalla procura di Parigi per apologia di terrorismo, è stato arrestato stamattina nella sua casa nel centro della Francia e posto in stato di fermo. Il controverso comico dopo l'attacco a Charlie Hebdo aveva fatto la battuta: "Mi sento Charlie Coulibaly", stravolgendo lo slogan "Je suis Charlie", associandolo al nome del terrorista Coulibaly che ha tenuto in ostaggio diverse persone in un negozio kosher di Porte de Vincennes a Parigi.