ECONOMIA
Battuta d'arresto dell'economia
Dati Istat: crescita ferma. Pil invariato nel secondo trimestre 2016. +0,6% dall'inizio dell'anno
Nel 2016 la variazione del prodotto interno lordo è pari a 0,6%. Secondo Bankitalia nuovo record del debito pubblico: a giugno 2.248 miliardi
"Il secondo trimestre del 2016 - precisa l'Istat - ha avuto una giornata lavorativa in più del trimestre precedente e una in più rispetto al secondo trimestre 2015. La variazione acquisita per il 2016 del Pil italiano è pari a +0,6%. La crescita acquisita è la crescita annuale che si otterrebbe in presenza di una variazione congiunturale nulla nei restanti trimestri dell'anno".
"La variazione congiunturale del prodotto interno lordo - spiega l'istituto di statistica - è la sintesi di un aumento del valore aggiunto nei comparti dell'agricoltura e dei servizi e di una diminuzione in quello dell'industria. Dal lato della domanda, vi è un lieve contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte), compensato da un apporto positivo della componente estera netta. Nello stesso periodo il Pil è aumentato in termini congiunturali dello 0,6% nel Regno Unito e dello 0,3% negli Stati Uniti, mentre ha segnato una variazione nulla in Francia. In termini tendenziali, si è registrato un aumento del 2,2% nel Regno Unito, dell'1,4% in Francia e dell'1,2% negli Stati Uniti. Nel complesso, secondo la stima diffusa il 29 luglio scorso, il Pil dei paesi dell'area Euro è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell'1,6% nel confronto con lo stesso trimestre del 2015".
Tesoro: rallentamento non è sorpresa
Il dato sul pil fermo "non costituisce una sorpresa". Lo afferma il Tesoro spiegando che dipende da fenomeni come, tra l'altro, la minaccia del terrorismo, la crisi dei migranti e la Brexit che "erano noti da tempo" rispetto all'impatto sulle prospettive di crescita dell'Italia. "Diverse fonti di Governo, compreso il Mef, avevano già segnalato che le stime di crescita formulate ad aprile con il Def sarebbero state messe in discussione da questo nuovo scenario, e numerosi previsori (dal Fmi all'Ocse) hanno già rivisto al ribasso le stime della crescita mondiale".
"Nonostante la crescita sia più fragile del previsto, i conti pubblici sono sotto controllo, come evidenziato dall'andamento del fabbisogno del settore statale. A fine settembre il Governo presenterà nella nota di aggiornamento al Def il nuovo quadro macroeconomico con le previsioni aggiornate sull'andamento dell'economia e in combinazione con i dati della contabilità nazionale sarà possibile valutare i target per il rapporto deficit/Pil e debito/Pil". Afferma il Mef.
Bankitalia: nuovo record debito giugno,2.248 miliardi
Nuovo record del debito pubblico. A giugno, rileva Bankitalia, il debito delle amministrazioni pubbliche si è attestato a 2.248,8 miliardi, in aumento di 70 mld rispetto a maggio. Nei primi 6 mesi il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 77,2 mld. L'incremento riflette il fabbisogno (24,8 mld) e l'aumento delle disponibilità liquide del Tesoro (56,8 mld). Gli effetti dell' emissione di titoli sopra la pari, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione del tasso di cambio euro hanno ridotto il debito per 4,4 mld.