MONDO
Tra i siti chiusi alcuni tra i più importanti canali
Isis: a Mosul distrutta un'altra chiesa. Twitter: sospesi 2.000 account
Prosegue l'offensiva delle forze irachene per riconquistare la città di Tikrit
Da quando hanno espugnato Mosul e la circostante piana di Ninive, nel giugno scorso, i jihadisti del Califfato sono stati accusati di aver distrutto allo stesso modo una trentina di altri luoghi di culto, tra moschee, chiese e mausolei di santi venerati sia dai musulmani sia dai cristiani.
Intanto le forze di sicurezza irachene impegnate nell'offensiva contro l'Isis hanno conquistato le alture di Hamrin, a pochi chilometri ad est della città di Tikrit. Lo riferisce l'emittente irachena "Al Sumaria News", citando fonti militari della provincia di Salahuddin.
Intanto il sostegno iraniano all'operazione lanciata ieri dalle forze irachene è stato confermato al Wall Street Journal da funzionari americani. Sul terreno, secondo le fonti Usa, sarebbero impegnati combattenti dei Guardiani della rivoluzione, incaricati di gestire l'artiglieria e le batterie di razzi. Da parte sua, il Pentagono ha smentito ogni coinvolgimento americano nell'operazione.
Anche Twitter, nonostante le minacce, continua la sua guerra contro l'Isis: negli ultimi giorni il sito di microblogging ha sospeso almeno 2.000 account legati al califfato e ai suoi sostenitori. Secondo i media statunitensi, tra i siti chiusi ci sono alcuni tra i più importanti canali propagandistici del messaggio dello Stato Islamico.