MONDO
Nuovi radi a Kobani
Isis, colloquio tra Obama e leader europei. Consiglio Supremo difesa: "Rischi per Italia e Europa"
"Sforzi dell'Italia sono insufficienti" scrive in una nota il Qurinale. Obama, Renzi, Merkel, Cameron e Hollande hanno fatto il punto della situazione della guerra all'Isis. In Iraq jihadisti minacciano Baghdad
In una videoconferenza con il premier Renzi, la cancelliera Merkel, il premier Cameron e il presidente Hollande il presidente Obama ha fatto il punto della situazione in Iraq e in Siria e dei risultati raggiunti con l'intensificazione dei raid aerei nelle ultime ore, anche alla luce del vertice di guerra svoltosi ieri nella base di Andrews, alle porte di Washington, tra il presidente americano e i generali di 20 Paesi alleati. Obama ieri ha esortato i paesi impegnati nella lotta all'Isis ad una "maggiore unità" avvertendo che "non ci sono soluzioni rapide" e che lo sforzo e' "ancora nella fase iniziale". Nella videoconferenza è stato affrontata anche la situazione in Libia dove non si placano i combattimenti.
Consiglio Supremo Difesa: "Rischi per Italia e Europa"
"La pressione militare dell'Isis in Siria e in Iraq implica rischi rilevanti per l'Europa e per l'Italia" sono toni preoccupati quelli della nota diffusa dal Quirinale dopo che oggi il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha presieduto una riunione del Consiglio Supremo di Difesa. "L'Italia, insieme a Onu e Ue, consideri con estrema attenzione gli eventi ed eserciti ogni possibile sforzo per prevenire, in particolare, l'ulteriore destabilizzazione della Libia". Una situazione che mostra "l'urgenza e l'importanza, pur nei limiti della ridotta disponibilità di risorse, di una rapida trasformazione delle nostre Forze Armate e dell'organizzazione europea della sicurezza".
Nuovi raid a Kobani
La coalizione anti-Isis ha intanto intensificato i raid nella zona di Kobani. Diciotto bombardamenti nelle ultime 36 ore hanno preso di mira numerose postazioni dei miliziani sunniti e 16 edifici occupati dal gruppo terroristico, ha annunciato il Comando militare della missione, sottolineando che è stata rallentata l'avanzata degli jihadisti. Raid aerei americani hanno colpito obiettivi dell'Isis anche in Iraq: 5 attacchi in 24 ore hanno distrutto un carro armato nei pressi della diga di Haditha, una postazione di guardia, un blindato e danneggiato l'arsenale degli jihadisti.
Dopo oltre due mesi di raid aerei, i vertici militari americani hanno deciso il nome dell'operazione anti-Isis: "Inherent Resolve", determinazione intrinseca.
Turchia: solo rifugiati siriani possono attraversare la frontiera
Il premier turco Ahmet Davutoglu ha ribadito che solo rifugiati siriani sono autorizzati a varcare la frontiera turca per andare a combattere a Kobani, respingendo così l'appello della Francia che aveva chiesto un'apertura delle frontiere.
Esercito libaese respinge attacco Isis
L'esercito libanese ha respinto un attacco di jihadisti provenienti dalla Siria nella zona di Wadi Rafeq, nella regione nord-orientale di Arsal. Negli scontri le truppe di Beirut hanno anche impedito ai miliziani di prendere il controllo di una collina strategica, sempre nella stessa zona di confine, che domina le strade che uniscono le regioni di Qaa e Ras Baalbek. I militari sono stati aiutati da miliziani sciiti libanesi di Hezbollah.
Ripresi i combattimenti a Bengasi
Anche in Libia, dove negli ultimi giorni ci sono stati decine di morti, sono ripresi i combattimenti a Bengasi. Nel capoluogo della Cirenaica, era attesa la controffensiva delle forze legate all'ex generale Khalifa Haftar, che ha promesso di riconquistare la città dai gruppi islamisti che ne hanno perso il controllo; in poche ore, gli scontri oggi hanno già causato 12 vittime.