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MONDO

Migliaia di curdi in fuga

L'Isis conquista Kobane, al confine con la Turchia. I curdi ordinano ai civili di evacuare

La città è da giorni teatro di violenti scontri tra i peshmerga curdi e i miliziani islamici. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, lo Stato Islamico controllerebbe al momento tre quartieri di Kobane

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I combattenti curdi hanno ordinato a tutti i civili di evacuare la città di Kobane, perché l'Isis sta entrando nell'abitato da est. "Duemila civili hanno lasciato Kobane stanotte" afferma Mustafa Bali, portavoce dei curdi. Bali afferma che gli abitanti di Kobane, inclusi donne e bambini, si stanno muovendo verso la Turchia. Lo stesso Bali è al momento al confine tra Siria e Turchia. A Kobane, comunque, i combattimenti stanno proseguendo strada per strada. Le autorità turche rendono noto che nelle ultime due settimane ben 186mila persone, per lo più curde, hanno lasciato la regione di Kobane e si sono trasferite in Turchia per sfuggire all'avanzata dell'Isis.

Isis controlla tre quartieri di Kobane 
L'Isis controlla al momento tre quartieri di Kobane: la zona industriale, Maqtala al Jadida e Kani Arabane, tutti nella zona orientale della città. Lo rende noto l'Osservatorio siriano per i diritti umani.

L'importanza di Kobane
La conquista di Kobane (Ain al-Arab in arabo) sarebbe una vittoria strategica per l'Isis, garantirebbe ai jihadisti il controllo di una striscia ininterrotta di terreno di oltre 100 chilometri da Raqqa, loro roccaforte. Questo renderebbe più agevole il movimento dei combattenti e i rifornimenti logistici, fino alla frontiera con la Turchia. 

Ostaggi, Turchia non smentisce scambio prigionieri con Isis
Dal fronte turco arriva la notizia di uno scambio di prigionieri con l'Isis: oltre 180 jihadisti, tra cui tre francesi, due britannici, due macedoni, due svedesi, un belga e uno svizzero, contro 46 diplomatici di Ankara e tre iracheni, rapiti dallo Stato islamico nei mesi scorsi. Lo afferma il Times, sottolineando che il governo di Londra giudica "credibile" la notizia. Il governo di Ankara ha negato il pagamento di un riscatto e anche lo scambio di prigionieri per risolvere la presa di ostaggi, durata 100 giorni.

La lettera di Kassig
"Ho paura di morire, ma la cosa più difficile è non sapere, immaginare, se posso addirittura sperare ancora". Sono le parole dell'ostaggio americano Peter Kassig in una lettera ai genitori.
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