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MONDO

Ieri il consiglio di sicurezza

Libia, l'Italia all'Onu: pronti per ruolo guida. Mosca valuta ingresso in coalizione anti-Isis

L'Onu si orienta per una soluzione politica, si allontana l'opzione militare. Il Qatar richiama il suo ambasciatore in Egitto dopo le tensioni per la scelta del Cairo di bombardare obiettivi jihadisti in Libia. La Russia potrebbe garantire un blocco navale anti Isis

Il Consiglio di Sicurezza
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Una soluzione diplomatica alla crisi libica e l'Italia candidata in un ruolo guida per stabilizzare il Paese. All'indomani del Consiglio di Sicurezza Onu, e di un vertice a Washington sulla lotta al terrorismo, anche la Russia valuta l'adesione a una coalizione internazionale anti-Isis. La partecipazione russa prevederebbe un blocco navale per impedire la fornitura di armi ai militanti. Mosca dispone infatti di una base navale nel porto siriano di Tartus.

La partecipazione russa
"Se la Russia può partecipare all'operazione al largo delle coste della Somalia, perché non potrebbe nel Mediterraneo?" ha detto il rappresentante permanente della Russia alle Nazioni Unite Vitaly Churkin, notando che gli attacchi al gruppo terrorista Isis in Libia sono giunti dall'Egitto con il quale la Federazione russa ha sviluppato relazioni amichevoli. Intanto, il Qatar ha richiamato il suo ambasciatore in Egitto dopo le tensioni per la scelta del Cairo di bombardare obiettivi jihadisti in Libia.

La lettera di Renzi per al Sisi
Dall'Italia invece ci sarebbe un messaggio del premier Matteo Renzi per il presidente al Sisi. Il sottosegretario Marco Minniti è al Cairo "per consegnare al presidente un messaggio del primo ministro" italiano. Secondo il quotidiano Al Ahram, al centro della missiva ci sarebbe la situazione e la strategia in Libia.

L'avanzata dei jihadisti
Intanto continuano i timori per la presenza dei militanti dell'autoproclamato 'Stato islamico'. Il premier libico Al-Thani ammonisce oggi che potrebbero controllare "tutto il Paese, perché avanzano ogni giorno e conquistano nuove zone". Il premier punta il dito sulla comunità internazionale, contro cui Al-Thani addossa "gran parte della responsabilità": "Sta collaborando alla lotta al terrorismo in Iraq e in Siria, permettendo a questi gruppi di portare il caos in Libia", ha detto al Thani, denunciando come "per quasi un anno non abbiamo ricevuto armi, munizioni, o forniture logistiche per combattere questi gruppi".

Media egiziani: "Copti assediati"
Il quotidiano egiziano Al Fajr riferisce di almeno 170 cristiani copti "assediati nella chiesa Mar Marcos di Tripoli". Le milizie islamiste avrebbero circondato l'edificio e minacciato di dare fuoco alla chiesa se i copti non si consegneranno "mani in alto". Nel frattempo, sono stati tagliati acqua ed elettricita'. "Ho ricevuto una telefonata da uno dei copti intrappolati. Mi ha chiesto aiuto perché non riesce a mettersi in contatto con il ministero degli Esteri", riferisce una fonta al giornale, chiedendo alle autorità del Cairo di intervenire immediatamente in soccorso dei cristiani assediati. 

"Sirte circondata"
Su twitter fonti locali denunciano che i jihadisti avrebbero conquistato gran parte di Sirte, città natale di Muammar Gheddafi: 




Fonti libiche riferiscono che le Brigate di Misurata hanno annunciato che le uscite da Sirte "sono circondate" e hanno esortato gli abitanti della città ad "allontanarsi dai luoghi dove si concentrano" i jihadisti dell'Isis dato che questi sono "obiettivi esposti ai bombardamenti". Come emerso soprattutto ieri, si conferma dunque che è imminente un assalto della "Brigata 166" per liberare la città dai jihadisti che hanno aderito al sedicente Stato islamico.

 
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