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MONDO

La crisi di Atene

Grecia, l'allarme di Bloomberg: "Liquidità solo per sei settimane"

Dopo la decisione di trasferire le riserve degli enti locali nella Banca centrale, il governo Tsipras ha in cassa appena 1,5mld di euro. Draghi: "L'uscita non è prevista". Ma sull'accordo con Bruxelles nessun passo avanti

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La Grecia è di nuovo con l'acqua alla gola, tra casse pubbliche sempre più preoccupantemente vuote e con l'accordo con Bruxelles ancora in alto mare.

Secondo Bloomberg ad Atene sarebbe rimasta una liquidità sufficiente per appena sei settimane, il governo Tsipras si dovrebbe ritrovare al verde quindi intorno alla fine di maggio. E questo nonostante la decisione del governo di Atene che ha requisito il contante degli enti locali trasferendolo presso la banca centrale.

Sul fronte della trattativa con Bruxelles intanto non si registra nessun passo avanti. "Siamo lontani in modo significativo per poter dire che il risultato è in vista", fanno infatti sapere fonti europee che stanno preparando l'Eurogruppo di Riga di venerdì. Al momento, spiegano, nel negoziato "siamo arrivati al punto che avremmo voluto vedere due mesi fa". E' per questo che l'Eurogruppo di venerdì "non concluderà molto", e i ministri "prederanno atto della situazione e auspicheranno un'accelerazione".

Al momento, spiegano le fonti, ci sono due scadenze in vista: quella del 30 aprile per la consegna della lista completa di riforme, e quella del 30 giugno, termine naturale del secondo programma di aiuti. Per rispettare quella del 30 aprile la Grecia è già in ritardo, perché dovrebbe consegnare la lista ben prima per lasciare il tempo ad istituzioni ed Eurogruppo di valutarla. Quindi, secondo le fonti, la scadenza "più importante" è quella di fine giugno. "I greci sono consapevoli di quando scade il programma, sanno cosa deve essere fatto e quando", aggiungono le stesse fonti.

Per quanto riguarda la situazione delle liquidità, "non c'è un'emergenza", spiegano le fonti. "Finora i greci hanno assicurato che rispetteranno le scadenze e non c'è motivo di dubitarne". Certo questo "non significa che i soldi ci sono, perché nessun ministro sarebbe in grado di dirlo per il suo Paese, perché la quantità di 'cash' dipende da molti fattori e non credo che esistano Stati che hanno tutte queste informazioni centralizzate".

Dal canto suo il governatore della Bce si dice certo che la Grecia non uscirà dall'euro: "L'irrevocabilità dell'euro è parte della cornice istituzionale dell'Ue fin dal trattato di Maastricht", e "l'uscita di un Paese membro dall'Eurozona non è prevista nei trattati".
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