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MONDO

Lo ha detto nel corso dell'annuale maratona tv "Linea diretta con i russi"

Ucraina, Putin: "Kiev porta il Paese verso l'abisso. Spero di non dover utilizzare la forza"

Il presidente russo ha lasciato aperta la porta al dialogo dicendosi fiducioso che si troverà "una soluzione di compromesso". Putin ha detto che spera "molto sentitamente" di non dover mandare le truppe in Ucraina, pur avendone il "diritto" e ha ribadito che farà il possibile per aiutare la popolazione russofona a difendere i propri diritti

Putin (Ansa)
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Mosca Il presidente russo Vladimir Putin parla in diretta tv nell’annuale maratona “Linea diretta con i russi". Al centro dell’intervento, inevitabilmente, la crisi Ucraina. Putin ha denunciato il "grave crimine" dell'uso della forza contro i manifestanti russofoni nell'est e ha avvertito che le nuove autorità di Kiev stanno spingendo il Paese "verso l'abisso", ma ha lasciato aperta la porta al dialogo dicendosi fiducioso che si troverà "una soluzione di compromesso" e definendo “molto importante” il vertice di oggi a Ginevra sulla crisi ucraina.
 
Avvertendo che spera "molto sentitamente" di non dover mandare le truppe in Ucraina - pur avendone il "diritto" - dopo il via libera ottenuto dal Senato a marzo - Putin ha ribadito che farà il possibile per aiutare la popolazione russofona a difendere i propri diritti. Si tratta della stessa motivazione che spinse Mosca a intervenire in Crimea, la penisola sul Mar Nero dove oggi per la prima volta il capo di Stato russo ha ammesso la presenza di forze da Mosca.
 
"Dietro le forze di auto-difesa in Crimea, c'erano i nostri militari", ha dichiarato, definendo invece "sciocchezze" le notizie di "unità e istruttori russi nell'est dell'Ucraina" dove le milizie popolari controllano alcuni edifici istituzionali e delle forze dell'ordine.
 
L'idea della Russia è che ora si debba avviare un dialogo serio che ascolti le esigenze della popolazione dell'est, condurre una riforma costituzionale, sottoporla a referendum e poi andare ad elezioni presidenziali. Se la campagna elettorale in Ucraina continua in questo modo "inaccettabile", Mosca "certamente non sarà  in grado di riconoscere come legittimi gli eventi che seguiranno il 25 maggio", la data in cui è fissato l'appuntamento alle urne.
 
Non sono mancate stoccate alla Nato, i cui piani di allargamento a est - a suo dire - mirano a far uscire la Russia dal Mar Nero, e agli Stati Uniti. Per l'Europa l'avvertimento è sulle forniture di gas: "Possono smettere di comprare gas russo? Dal mio punto di vista, no" ha sentenziato. 
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