MONDO
5 uomini e 4 donne
Arruolati per curare i feriti dell'Isis: in Siria 9 giovani medici britannici
Cresciuti nel Regno Unito, studiavano medicina in Sudan, il Paese di origine dei genitori che volevano che non perdessero il contatto con le radici. Da lì sarebbero partiti per la Turchia e poi entrati in Siria. Una di loro ha mandato un selfie di saluto alla famiglia.
Roma
Tre hanno una laurea in medicina, sei stanno ancora studiando per ottenerla. Tutti intorno ai 20 anni, britannici e di origine sudanese, questi ragazzi hanno deciso di partire per la Siria e di lavorare per lo Stato Islamico, negli ospedali, mettendo al servizio dei feriti del Califfo le loro competenze. Il Foreign Office ha fatto sapere di stare lavorando al caso.
Un selfie di saluto dal confine siriano
Lo scrive per primo il giornale The Observer, rimbalzando sulle pagine di tutto il mondo. Si tratta di cinque ragazzi e quattro ragazze: hanno organizzato tutto in silenzio, senza che famiglia e amici ne sapessero nulla, poi sono partiti e sono al confine tra Siria e Turchia. Una di loro, tra le più giovani, ha mandato un messaggio alla sorella, poche parole "vado a fare la fare la volontaria" e un selfie di saluto. "Crediamo che si trovino a Tel Abyad, una zona sotto il controllo dello Stato Islamico - ha fatto sapere Mehmet Ali Ediboglu, esponente dell'opposizione turca - sia io sia i genitori pensiamo che abbiano subito un lavaggio del cervello".
La partenza disperata dei genitori
Il padre della ragazza che ha mandato il messaggio, la 19enne Lena Maumoon Abdulqadir, si è precipitato in Turchia nella speranza di intercettare e riportare a casa la figlia. Insieme a lui, trincerati nel silenzio, ci sarebbero almeno altri sette genitori.
I genitori: partiti per curare, non per uccidere
Secondo le famiglie i ragazzi si sarebbero arruolati nell'IS per curare i feriti, non per combattere sul campo e nemmeno per uccidere. Ediboglu sembra sostenere questa tesi, ricordando che la loro partenza sarebbe diversa da quella di altri affiliati proprio in quanto medici.
I 9 giovani studiavano medicina a Khartoum in Sudan
Cresciuti nel Regno Unito, avevano tutti deciso di studiare in Sudan anche su spinta delle famiglie che volevano che facessero un'esperienza di vita immersi nella cultura islamica e non dimenticassero le loro radici. Da lì, da Khartoum, i nove sarebbero arrivati a Istanbul lo scorso 12 marzo e poi al confine con un autobus. La ragazza che ha avvisato i genitori si chiama Lena Maumoon Abdulqadir, gli altri giovani medici sono Nada Sami Kader, Rowan Kamal Zine El Abidine, Tasneem Suleyman Huseyin, Ismail Hamadoun, Tamer Ahmed Ebu Sebah, Mohamed Osama Badri Mohammed, Hisham Mohammed Fadlallah e Sami Ahmed Kadir. Insieme a loro potrebbero essere partiti anche due studenti sudanesi.
Il confine turco-siriano
800 km di un confine molto poroso, quello tra Siria e Turchia: utilizzatissimo in passato dai trafficanti, durante il conflitto siriano è diventato il canale di ingresso dei gruppi che vogliono combattere il regime di Bashar al Assad. Su pressione degli Stati Uniti sono stati rafforzati i controlli in alcuni punti ma il passaggio resta comunque abbastanza facile.
I foreign fighters identificati dalla Turchia
Secondo il governo turco sono 1500 i cittadini europei intercettati al confine e rimandati in patria prima che entrassero in Siria. Impossibile, invece, stabilire quanti siano riusciti ad entrare.
Un selfie di saluto dal confine siriano
Lo scrive per primo il giornale The Observer, rimbalzando sulle pagine di tutto il mondo. Si tratta di cinque ragazzi e quattro ragazze: hanno organizzato tutto in silenzio, senza che famiglia e amici ne sapessero nulla, poi sono partiti e sono al confine tra Siria e Turchia. Una di loro, tra le più giovani, ha mandato un messaggio alla sorella, poche parole "vado a fare la fare la volontaria" e un selfie di saluto. "Crediamo che si trovino a Tel Abyad, una zona sotto il controllo dello Stato Islamico - ha fatto sapere Mehmet Ali Ediboglu, esponente dell'opposizione turca - sia io sia i genitori pensiamo che abbiano subito un lavaggio del cervello".
La partenza disperata dei genitori
Il padre della ragazza che ha mandato il messaggio, la 19enne Lena Maumoon Abdulqadir, si è precipitato in Turchia nella speranza di intercettare e riportare a casa la figlia. Insieme a lui, trincerati nel silenzio, ci sarebbero almeno altri sette genitori.
I genitori: partiti per curare, non per uccidere
Secondo le famiglie i ragazzi si sarebbero arruolati nell'IS per curare i feriti, non per combattere sul campo e nemmeno per uccidere. Ediboglu sembra sostenere questa tesi, ricordando che la loro partenza sarebbe diversa da quella di altri affiliati proprio in quanto medici.
I 9 giovani studiavano medicina a Khartoum in Sudan
Cresciuti nel Regno Unito, avevano tutti deciso di studiare in Sudan anche su spinta delle famiglie che volevano che facessero un'esperienza di vita immersi nella cultura islamica e non dimenticassero le loro radici. Da lì, da Khartoum, i nove sarebbero arrivati a Istanbul lo scorso 12 marzo e poi al confine con un autobus. La ragazza che ha avvisato i genitori si chiama Lena Maumoon Abdulqadir, gli altri giovani medici sono Nada Sami Kader, Rowan Kamal Zine El Abidine, Tasneem Suleyman Huseyin, Ismail Hamadoun, Tamer Ahmed Ebu Sebah, Mohamed Osama Badri Mohammed, Hisham Mohammed Fadlallah e Sami Ahmed Kadir. Insieme a loro potrebbero essere partiti anche due studenti sudanesi.
Il confine turco-siriano
800 km di un confine molto poroso, quello tra Siria e Turchia: utilizzatissimo in passato dai trafficanti, durante il conflitto siriano è diventato il canale di ingresso dei gruppi che vogliono combattere il regime di Bashar al Assad. Su pressione degli Stati Uniti sono stati rafforzati i controlli in alcuni punti ma il passaggio resta comunque abbastanza facile.
I foreign fighters identificati dalla Turchia
Secondo il governo turco sono 1500 i cittadini europei intercettati al confine e rimandati in patria prima che entrassero in Siria. Impossibile, invece, stabilire quanti siano riusciti ad entrare.