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ECONOMIA

Il piano dell'Eurotower

Bce, Coeure: Quantitative Easing è partito senza intoppi e funzionerà

Il membro francese dell'esecutivo dell'Eurotower: Bce ha comprato 9,8 miliardi di euro di titoli di staato. ll presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, commenta: "troppo presto" per valutare gli effetti

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Il quantitative easing della Bce è "partito senza intoppi". Ad assicurarlo è il membro francese dell'esecutivo dell'Eurotower, Benoit Coeure. La Banca Centrale Europea ha comprato 9,8 miliardi di euro di titoli di Stato nei primi 3 giorni dell'operazione. "Il Qe funziona - commenta Coere - e non c'è dubbio che funzionerà".

La Bce ha varato un piano per fare acquisti per 60 miliardi di euro di debito privato e pubblico, per almeno 15 mesi e anche di più, se non bastasse. Gli analisti si domandavano se la riluttanza di alcuni paesi a vendere bond non avrebbe creato dei problemi a un massiccio acquisto di bond per 18 mesi, ma questo non sta avvenendo.

"Non uccideremo il mercato" assicura Coeure, secondo il quale l'intenzione della Bce è quella di essere regolare nell'acquisto dei bond. Coeure auspica poi che i bond greci siano quanto prima inseribili nel Qe, anche se è più probabile che la Bce inizi prima a comprare bond di Cipro, in quanto quel paese concluderà prima il piano di salvataggio. Inoltre Coeure ritiene che l'indebolimento dell'euro sia una logica conseguenza della divergenza tra le politiche monetarie della Bce e della Fed. 

Se Coeure è ottimista, il presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, prende tempo per commentare il piano. È "troppo presto" per valutare gli effetti di un intervento su mercati fatto tre giorni fa, dice rispondendo a Francoforte a una domanda sull'introduzione del Quantitative easing. Weidmann ricorda infatti che l'acquisto dei bond "non è l'unica misura intrapresa" e ha affermato che si potranno valutare effetti dei provvedimenti presi nel loro insieme.

Il presidente della Bundesbank, esprimendo ancora una volta le sue riserve sul
Quantitative easing, aggiunge che "La motivazione dei Paesi membri nel consolidare i bilanci e fare le riforme potrebbe diminuire, se i paesi si abituassero a condizioni di finanziamento troppo convenienti".
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