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MONDO

Disordini durante il voto

Grecia, Tsipras ai parlamentari: "Senza appoggio, me ne vado". Scontri ad Atene

Dibattito nel parlamento greco per l'approvazione delle riforme richieste dall'Unione Europea. Lascia anche il segretario generale del ministero dell'Economia. L'ex titolare delle Finanze Varoufakis: "E' un nuovo trattato di Versailles". Oltre la metà della direzione di Syriza contro accordo. Fmi avverte: "incertezza Grecia pesa sulla ripresa della Germania" 

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La soluzione del 'rimpasto' di governo sembra la più probabile per Alexis Tsipras. I segnali sono due: 109 membri del comitato centrale di Syriza su 201 che si sono detti contro l'accordo e le dimissioni del vice ministro greco delle Finanze Nantia Valavani che con una lettera al primo ministro Alexis Tsipras ha espresso dubbi sul nuovo accordo raggiunto tra Atene e i creditori internazionali della Grecia sostenendo che con esso la Germania intende "umiliare completamente il governo e il paese".

Tsipras: "Senza appoggio, me ne vado"
Il premier parla chiaro ai parlamentari della sua maggioranza: "Sono primo ministro perché ho un gruppo parlamentare che mi supporta. Se non ho questo supporto, sarà difficile per me essere primo ministro domani".

Scontri in piazza ad Atene
Scontri sono esplosi in Piazza Syntagma, nel centro di Atene, tra lancio di molotov e
lacrimogeni. Un gruppo, probabilmente di anarchici, con caschi, estintori e magliette nere ha fatto irruzione nella piazza con il lancio di bombe carta e petardi, ai quali la polizia ha risposto con i lacrimogeni.


La lettera di Valavani
Nella sua missiva Valavani sottolinea che l'intenzione è che l'attuale governo approvi le nuove misure di austerità, solo per cadere in un secondo tempo e essere sostituito da un governo di "volenterosi". Inoltre, Valavani afferma che la "capitolazione" concordata dal governo greco non consente alcuna prospettiva per una ripresa e che "questa soluzione particolare, che viene eseguita in modo così deprimente, non è una soluzione sostenibile". Il ministro uscente conclude la sua lettera ringraziando il premier Alexis Tsipras per l'opportunità offertale ed esprimendo la speranza che "la lotta" proseguirà. Oltre a Valavani lascia anche il Segretario Generale del Ministero dell'Economia, delle Infrastrutture, Marina e Turismo Manos Manousakis. In una lettera riportata dal sito iEfimerida.gr, indirizzata al premier Alexis Tispras ed al ministro dell'Economia Giorgos Stathakis, il responsabile afferma che "la politica del governo espressa nel disegno di legge 'Disposizioni urgenti per il negoziato e la conclusione di un accordo con l'Esm' rende impossibile la mia permanenza in questa posizione".


L'affondo di Varoufakis
A questo si aggiunge il doppio attacco dell'ex titolare delle Finanze, Varoufakis, tornato a criticare l'Eurogruppo: domenica è stato un colpo di Stato come quello del 1967, solo che stavolta invece dei tank hanno usato le banche, scrive sul suo blog. Poi l'affondo a Tsipras durante il dibattito sul primo pacchetto di riforme presentato dal governo: "L'accordo è un nuovo trattato di Versailles". 

Dal punto di vista politico, sicuro del 'no' dell'ala radicale di Syriza e forse anche del ministro della Difesa Kammenos, leader di Anel, Tsipras potrà contare in aula su una nuova maggioranza grazie all'appoggio dei centristi di To Potami, del Pasok e di Nea Demokratia. Il premier comunque ha lanciato il guanto di sfida al suo partito, dicendo ai suoi deputati: "Se qualcuno ha una soluzione alternativa, me la dica". Parole accolte da un grande applauso e Zoe Konstantopoulou, la presidente del parlamento e voce critica verso l'accordo, è corsa ad abbracciarlo.

Dall'estero invece i problemi per Tsipras potrebbero arrivare indirettamente dal Fondo monetario internazionale. Dopo aver bocciato l'intesa di Bruxelles e chiesto la ristrutturazione del debito greco, il Fmi ha lanciato il suo allarme sulla Germania: l'incertezza sul nuovo salvataggio della Grecia potrebbe mettere a rischio la fiducia e la ripresa in Germania affermano da Washingotn, sottolineando che i ''rischi di nuovi stress nell'area euro sono aumentati'' dopo la scadenza del salvataggio greco il 30 giugno. ''Per la Germania il maggiore rischio di breve termine è che le tensioni possano indebolire la fiducia nell'espansione economica''. E per tutelarsi Berlino, secondo Martin Jaeger, portavoce del ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, avrebbe proposto che fin quando i dettagli del prestito-salvataggio non saranno ultimati, il governo ellenico potrebbe emettere dei "pagherò" a uso interno.  

Un sostegno potrebbe però arrivare da una conference call degli sherpa dell'Ecofin  e sul prestito ponte alla Grecia e dalla Francia. Se le garanzie presentate dalla Commissione Ue per l'uso dell'Efsm convinceranno i tecnici dei 28, potrà partire una procedura scritta, più rapida, per dare il via libera al prestito avvertono da Bruxelles, mentre da Parigi il Premier francese Manuel Valls, assicura che i partner europei seguiranno l'auspicio del Fondo monetario internazionale (Fmi), ed effettueranno un "re-profiling", un riscadenzamento del debito greco. Inoltre, a pochi minuti di distanza, Assemblea nazionale e Senato francesi hanno votato a larga maggioranza a favore dell'accordo tra la Grecia e i partner dell'eurozona siglato lunedì. 
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