Filmato su Youtube
Parigi, ecco il "quarto uomo". Rivendicazione di Al Qaeda Yemen
Il messaggio diffuso in rete: "In merito alla battaglia di Parigi, noi, l'organizzazione di al Qaeda al Jihad nella penisola arabica, rivendichiamo la responsabilita per l'operazione come vendetta per il messaggero di Dio". Intanto Charlie Hebdo torna in edicola con Maometto in prima pagina tra le proteste del mondo islamico. E i francesi fanno la fila per acquistarne le copie
È arrivata la rivendicazione della strage di Charlie Hebdo da parte di Al Qaeda nella penisola arabica. "Per quanto riguarda la battaglia di Parigi - dichiara in un video postato su YouTube Nasser bin Ali al-Ansi del braccio yemenita della rete del terrore - Al Qaeda nella penisola arabica rivendica questa operazione come una vendetta per le offese contro il profeta Maometto". "Chi ha scelto l'obiettivo di Parigi, chi ha finanziato l'operazione è la leadership di questa organizzazione", dice ancora Nasser bin Ali al-Ansi che poi fa il nome di Ayman al-Zawahiri. Nel video Ali al-Ansi nega, seppur implicitamente, un coordinamento a priori tra i fratelli Kouachi e Amedy Coulibaly. Inoltre Al Qaeda, nel 2011, avrebbe consegnato a Cherif Kouachi 20mila dollari in contanti, denaro che l'uomo avrebbe poi usato per l'attacco a Charlie Hebdo. Invece l'autoproclamato Stato islamico ha commentato, attraverso la sua radio ufficiale, l'uscita del nuovo numero del settimanale satirico francese Charlie Hebbdo con nuove vignette sul profeta Maometto, definendola "una mossa molto sciocca". L'intelligence americana ha
stabilito che il video è utentico: lo ha detto Marie Harf, portavoce del dipartimento di Stato Usa.
Identificato il "quarto uomo"
Intanto il ricercatissimo "quarto uomo", (oltre a Hayat Boumeddiene, la compagna di Coulibaly) complice dei fratelli Kouachi e di Amedy Coulibaly negli attacchi terroristici della settimana scorsa, è stato identificato dagli inquirenti grazie alle chiavi di una moto trovate nel rifugio di Coulibaly, secondo quanto si apprende da Le Parisien. L'uomo potrebbe però essere già fuggito in Siria. La polizia ha scoperto l'identità del misterioso complice quando è entrata nel nascondiglio di Coulibaly. Nel covo, gli agenti hanno trovato armi, esplosivi, documentazione sull'islam radicale e bandiere con la sigla dello stato islamico. Poi, le chiavi di una moto, la cui scoperta avrebbe consentito di identificare il giovane, un pregiudicato originario della banlieue. Gli inquirenti lo sospettano di essere l'aggressore dell'uomo che faceva jogging alla vigilia della strage di Charlie Hebdo e che fu raggiunto da colpi di arma da fuoco.
Coulibaly comprò armi in Belgio
Amedy Coulibaly comprò le armi in Belgio. Lo riferiscono i media belgi secondo cui il 'venditore' si è presentato ieri alla polizia. Il mitragliatore Scorpio di Coulibaly, scrive la "Libre Belgique", proveniva da Bruxelles. Alla stazione di Bruxelles Midi, l'uomo avrebbe acquistato, per meno di 5000 euro, anche i kalashnikov usati dai fratelli Kouachi. In un discorso alla nazione ha poi specificato che la Francia non interverrà senza il consenso delle Nazioni Unite.
Hollande invia portaerei contro Isis
E mentre è stato fissato per il prossimo 22 gennaio un vertice ministeriale sugli obiettivi dell'antiterrorismo "a lungo termine", a cui saranno presenti tutti i componenti del governo francese, il presidente Francois Hollande ha riferito: "Dobbiamo essere all'altezza di ciò che è successo, bisogna restare vigili perché la minaccia è ancora presente". In un discorso ai militari in partenza per la missione contro l'Isis, Hollande ha comunicato che invierà la portaerei Charles De Gaulle nel golfo persico, a supporto delle forze di coalizione.
Charlie Hebdo in edicola con Maometto in prima pagina
Intanto il settimanale satirico che una settimana fa ha subito l'attacco, costato la vita a 12 persone, ha reagito tornando subito in edicola con una tiratura eccezionale di cinque milioni di copie, per andare incontro all'enorme afflusso di richieste. I francesi, infatti, hanno espresso solidarietà al giornale e hanno fatto la fila per acquistarlo. La redazione di Charlie Hebbdo ha deciso di pubblicare di nuovo una vignetta di Maometto in prima pagina: il piange e mostra un cartello con su scritto "Je suis Charlie", lo slogan adottato da milioni di persone in tutto il mondo dopo l'attacco di mercoledì scorso. E sulla sua testa campeggia la frase: "Tout est pardonné", "È tutto perdonato".
Al-Azhar: "Vignette con il profeta ostacolano l'integrazione"
La prima pagina di Charlie Hebdo non è piaciuta a molti esponenti del mondo musulmano. Al-Azhar, la prestigiosa istituzione dell'islam sunnita in Egitto, ha ammonito sul rischio che possa scatenare quei gruppi musulmani che ritengono blasfema la sola raffigurazione del profeta. Secondo Al-Azhar, infatti, le vignette raffiguranti il profeta "non aiutano la coesistenza pacifica tra i popoli e ostacolano l'integrazione dei musulmani nelle società europee e occidentali". Anche l'autorità islamica egiziana, Dar al-Ifta, ha denunciato la prima pagina di Charlie Hebdo come "una provocazione ingiustificata contro i sentimenti di 1,5 miliardo di musulmani", aggiungendo che "questo numero porterà a una nuova ondata di odio nella società francese e occidentale".
Minacce al giornale satirico Le Canard Enchainé
In Francia, le principali organizzazioni musulmane hanno invitato la comunità "a mantenere la calma" e "a rispettare la libertà di opinione", mentre il più grande giornale satirico francese, Le Canard Enchaîné, ha rivelato ieri di aver ricevuto minacce dopo il massacro a Charlie Hebdo.
In Turchia, fuori dal coro il quotidiano laico di opposizione Cumhuriyet
Intanto in Turchia, sul giornale Cumhuriyet oggi ci sono quattro pagine di disegni satirici di Charlie Hebdo, ma nessuna che riguardi Maometto. Anche se a pagina 5 del quotidiano, accanto a un editoriale, appare la copertina di oggi del settimanale satirico francese. Il quotidiano è dovuto comunque passare sotto le forche caudine della polizia, che ha controllato le copie prima che arrivassero nelle edicole per verificare che non vi fossero pubblicate vignette di Charlie Hebdo su Maometto come aveva annunciato la redazione. Gli agenti hanno bloccato i camion con le copie pronte per essere distribuite proprio fuori dalla tipografia, ma non avendo trovato nessuna vignetta "offensiva" nei confronti della religione non ne hanno bloccato la distribuzione.
Arrestato il comico Dieudonné
Nel frattempo, il comico francese Dieudonné, indagato dalla procura di Parigi per apologia di terrorismo, è stato arrestato stamattina nella sua casa nel centro della Francia e posto in stato di fermo. Il controverso comico dopo l'attacco a Charlie Hebdo aveva fatto la battuta: "Mi sento Charlie Coulibaly", stravolgendo lo slogan "Je suis Charlie", associandolo al nome del terrorista Coulibaly che ha tenuto in ostaggio diverse persone in un negozio kosher di Porte de Vincennes a Parigi.